MANIFESTAZIONE NAZIONALE SCUOLA: LA SCUOLA NON SI SCAMBIA!!
TORINO, 19 MAGGIO DALLE 9 DAVANTI LA GALLERIA D’ARTE MODERNA, C.SO GALILEO FERRARIS Cominicato Stampa Crescono le adesioni alla manifestazione LA SCUOLA NON SI SCAMBIA che si svolgera’ sabato 19 maggio dalle ore 9, di fronte alla Galleria d’Arte Moderna in Corso Galileo Ferraris a Torino in occasione della presenza del Sindaco Piero Fassino e del Ministro Francesco Profumo a un convegno del PD. Hanno garantito la loro presenza i coordinamenti dei precari della scuola di Milano, Novara, Roma e del Veneto, il Movimento Scuola Precaria, il Coordinamento III fasce d’Istituto, il Coordinamento 0 6 che organizza insegnanti e genitori delle scuole comunali di Torino, coordinamenti di studenti medi Last…
La Scuola devastata – Ecco qualche numero
Le politiche di BerlusconTremontiGelmini hanno prodotto la devastazione nella Scuola pubblica, ebbene, per non dimenticare, ricordare qualche dato: ci sono stati 180mila licenziamenti in tutto il settore scuola nell’ultimo triennio; i tagli sono stati stabiliti anche per i Fondi d’Istituto (molte scuole invitano le famiglie a portare risme di carta, sapone, detersivi, carte igienica ed altro materiale di consumo); va precisato che mentre la Scuola Pubblica ha patito tagli, la scuola privata si è vista aumentare i finanziamenti; si è stabilito un blocco contrattuale di 4 anni per i lavoratori della Scuola rispetto all’ultima trattativa; le assunzioni reali al settembre 2011 sono state circa 57mila, e non 67mila come dichiarato…
Crisi – Il governo cinese invita la popolazione a spendere
“Spendere è glorioso! Basta nascondere i soldi sotto il materasso“. Con la crisi globale che avanza la Cina potrebbe trasformarsi nel futuro cliente unico per tutti, così il premier Wen Jiabao ha invitato a stimolare la popolazione alla felicità e al consumo con un nuovo piano economico e sociale che prevede tre fasi. Spostare la Cina dalla esportazioni manifatturiere a basso costo ai consumi interni generati dallo sviluppo dei servizi, aumentare gli stipendi e abbassare le tasse sui redditi medio bassi e infine creare una rete di welfare che consenta alla popolazione di non risparmiare tutta la vita per scongiurare di morire nell’abbandono. (Repubblica)