Statali – Articolo 18, ecco l’accordo che lo stralcia
Riportiamo qui su A Ruota Libera il testo dell’intesa raggiunta tra i sindacati, il governo e le autonomie locali. Tale intesa prevede la licenziabilità degli statali, in poche parole è stato stralciato l’articolo 18 che regolamentava appunto i licenziamenti. Il Governo tecnico ha così conluso l’iter iniziato dall’ex ministro Brunetta e per di più lo ha fatto con l’accordo di quelle sigle che hanno chiesto ai lavoratori di scendere in piazza proprio per opporsi a tale politica e di quei partiti che sbandierano posizioni poi mai mantenute. Illuminante in tal senso è la lettura di questo articolo [LINK] Chi invece volesse leggere il testo integrale dell’accordo può farlo cliccando quest’altro…
Bravo Baricco! Noi la pensiamo come te!
Alessandro Baricco è un apprezzato scrittore, ma è stato anche attore di teatro grazie alle sovvenzioni statali, ora però provocatoriamente dalle pagine del quotidiano “Repubblica” lancia un invito: lo Stato non finanzi spettacoli, festival, eventi, meglio dare soldi a scuole e tv per la formazione di un pubblico consapevole.
I tagli di Silvio!
Mala tempora currunt: Berlusconi, ieri sera ospite a Porta a Porta ha manifestato l’intenzione di diminuire drasticamente il numero degli impiegati statali. L’operazione dovrebbe essere fatta sui pensionamenti, ovvero ad ogni otto pensionamenti se ne assumerebbe uno solo. In questa maniera lo Stato sarebbe più snello e soprattutto meno oneroso per il contribuente. Ma basterà il lavoro di un impiegato a compensare quello di otto? Sicuramente no, allora al Cavaliere in realtà cosa frulla nel cervello? Vorrà per caso esternalizzare il lavoro, permettendo così ai privati di entrare nella Pubblica Amministrazione cosi come avviene in alcuni stati europei? Probabilmente la vera mira è quella, chissà se saranno d’accordo i cittadini…
Il governo ci lascia un buco da 7 miliardi di Euro!
Ma quale tesoretto d’Egitto??? Direbbero i toscani, ma lo diciamo anche noi che toscani non siamo. La notizia è di quella da far tremare i polsi e riguarda i conti dello stato. Il Sole 24 Ore, con un articolo a firma del suo maggior economista, ha smontato la favola del tesoretto di Prodi e ha evidenziato come Tommaso Padoa Scioppa, con l’avallo di tutto l’arco “costituzionale” del governo, ci lascerà in eredità un buco nei bilanci di 7 miliardi di Euro, altro che tesoretto! Per risanare i conti dello stato non sono serviti i pesanti tagli che hanno interessato il welfare (scuola, sanità, pensioni…) e gli aumenti a raffica che…
Piove a dirotto sugli statali.
Non ne hanno potuto fare a meno, non si poteva più far finta di non vedere i tagli contenuti in Finanziaria e visto che altri, quelli che leggono e fanno i conti, con dati alla mano li mostravano nei posti di lavoro, parte della triplice sindacale, è scesa in campo. 100 mila persone hanno manifestato a Roma, 100 mila, un’organizzazione blanda, diversa da quella messa in campo contro altri governi, ma lo stesso efficace. Lo slogan è stato chiara ed esplicito: «Lottiamo contro la Finanziaria che colpisce il lavoro pubblico». E ad urlarlo sono proprio gli elettori di questo governo, non certamente gli oppositori. Solo un branco di ciechi o…
Il Paese va ammodernato, altrimenti sarà la fine!
Ma dove vai se le infrastrutture non ce l’hai? Da nessuna parte purtroppo. Il Paese per essere competitivo ha bisogno di nuove e moderne infrastrutture. Le sole linee aeree non bastano a colmare il gap infrastrutturale, servono strade, autostrade e soprattutto ferrovie, ma servono anche strutture turistiche moderne e attrezzate. La Cgia di Mestre nei giorni scorsi ha messo a confronto i chilometri di ferrovie, di autostrade, di strade statali e provinciali e di fiumi navigabili in rapporto alla popolazione dei principali Paesi dell’Europa dei 15. Il risultato che emerge da questa comparazione è che l’Italia è quasi sempre in coda alla classifica. “Per quanto riguarda le ferrovie – rileva…
Che triste spettacolo…..
Governo e sindacati si stanno accapigliando sul contratto degli statali. Motivo del contendere: nientepopodimeno che 6 (sì proprio sei) Euro (lordi!!) mensili di differenza tra la richiesta dei sindacati e l’offerta del governo. Se si considera che l’aumento richiesto (101 euro lordi in tre anni!) era già miserevole e che lo stesso comprende anche il biennio 2006/07, è facile comprendere che questa elemosina non è un aumento di stipendio, ma serve solo a coprire ,in parte, la perdita di potere d’acquisto subita negli ultimi anni dai lavoratori dipendenti. La somma è la stessa “concessa” a suo tempo dal governo Berlusconi. Peccato che qui si tratti di una coalizione che aveva…