Quando l’enogastronomia “inguaia” la politica
Dopo gli spaghetti al caviale di Lusi, un’altra vicenda di gola mette nei guai un uomo politico, il sindaco di Bari Emiliano, che riceveva in un sol colpo ostriche imperiali, scampi, noci imperiali, astici e cozze pelose. Ma questo è solo un capitolo della saga cibo e potere, come viene riassunta su Repubblica, da Filippo Ceccarelli che nel libro nero dell’enogastronomia politica mette anche la cassata da 11 chili ricevuta da Berlusconi, le forme di Parmigiano regalate da Prodi a Kohl fino ai pecorini che Calvi riceveva da Carboni. E per dimostrare come l’enogastronomia politica sia sempre in voga, oggi su Repubblica, Alessandra Longo definisce la “politica dello strudel” quella…
I palinsensti televisivi sono invasi dalla “cucina”!
La cucina approda in tv ed entra in tutti gli spazi della vita perchè serve a dare sicurezza. Luca Doninelli su Il Giornale spiega così il successo delle ricette: “Ci servono perché grazie a esse ritagliamo nel grande marasma un pezzettino di mondo ordinato. In questo pezzettino – continua Doninelli – le cose funzionano bene: l’aglio non brucia, gli spaghetti sono al dente, la tovaglia si intona al menu e il vino è sempre quello giusto. Nelle cucine televisive – chiosa – tutto è sempre perfetto, rassicurante”. Ma la spiegazione del successo del mangiare risiede anche nella radice stessa del verbo: “Mangiare ha una forma sia attiva sia passiva –…
USA – Il presidente Napolitano testimonial della cucina tricolore
Il presidente Giorgio Napolitano in visita negli Stati Uniti porta il vessillo della cucina tricolore e dopo aver brindato con Una e con l’Asti spumante ieri ha confessato agli studenti della New York University che il suo piatto preferito sono gli spaghetti. L’apprezzamento per l’enogastronomia italiana è una costante anche tra i presidenti americani come ricorda oggi Mario Calabresi su La Stampa rispondendo a una lettera del vignaiolo Ampelio Bucci, critico sul continuo cambio dei ministri all’Agricoltura. Il direttore de La Stampa racconta di quando tre anni fa chiese all’allora candidato alla Casa Bianca Barack Obama se avesse in programma una visita in Italia. “Verrò presto l’ho anche promesso a…
Il problema dei piatti tipici è che sono stati banalizzati
Ecco arrivare sul blog barbabietola la risposta di Matteo Scibilia ai rilievi della Coldiretti, ripresi su Avvenire, secondo cui i piatti tipici sarebbero in disuso: “Non sono per nulla d’accordo: l’ossobuco con purè, la trippa con il foiolo, il risotto giallo, il risotto con la vera luganega sono i piatti piu richiesti dagli italiani e sopratutto dagli stranieri”. Il vero problema è la qualità delle materie prime – spiega Scibilia – e a Milano città molti fanno la costoletta alla Milanese con il maiale senza specificarlo. “Una buona costoletta di vitello non puo costare meno di 25 euro a porzione” avverte Scibilia. “Il vero problema dei piatti tipici – continua…
Nuove regole per la pesca dal 1 giugno. Addio a seppie e telline
Calamaretti e telline, rossetti, bianchetti e latterini, seppie e frittura di paranza. Da martedì 1 giugno la Commissione europea, con il Regolamento Mediterraneo, introduce nuove regole per la pesca. Come ad esempio le maglie più larghe, che non rendono possibile la cattura dei pesci molto piccoli. “Ma anche nuove distanze dalla costa: non meno di 1,5 miglia per le reti gettate sotto costa, che diventano 0,3 per le draghe usate per la cattura dei bivalvi, come telline e cannolicchi che vivono e si riproducono a pochi metri dalla costa. Alimenti che godono di una solida tradizione gastronomica italiana ma che si scontrano con l’obiettivo dichiarato dell’Ue di tutelare le specie…