15000 euro di risarcimento per aver “criticato” un vino. E’ giusto esprimere pareri ma c’è modo e modo di farlo
La recensione di un prestigioso Barolo prodotto da Enrico Scavino recitava: “come annusare una risciacquatura di un vaso di marmellata appena finito”, oppure: “ quello che si è sentito, in maniera netta, è il profumo lasciato dall’acquetta lasciata in un piatto da una fetta di anguria”. L’editore che ha pubblicato la recensione che conteneva queste due affermazioni oltre ad altre, è stato condannato a versare 15000 euro come risarcimento al produttore del vino in questione, sentitosi offeso dall’articolo. Osiamo dire a ragione, perché non c’è nessun motivo per esprimersi in questo modo quando si giudica il lavoro e l’impegno delle altre persone. Aggiungiamo che ci vorrebbe più rispetto quando si…