Lettera anonima di una notte di mezza estate
La Chiesa, si sa, è fatta di santi e di peccatori. E stavolta è toccato ad un nostro ignoto concittadino fare il lavoro sporco che nessuno vuole fare: ha giocato duro, ha giocato cattivo, ha fatto nomi e cognomi, e spera di non essere beccato. E come la gente di una canzone di De Andrè la quale “dà buoni consigli se non può più dare il cattivo esempio”, il buon anonimo tira le orecchie a noi poveri “minchiuna” dei suoi paesani per non “farci futtiri” dai preti. Per capirne di più su questa “particolare” faccenda, dovremo naturalmente aspettare che le competenti autorità facciano il loro lavoro. Nel frattempo, signor anonimo…