Ponte sullo Stretto – Speriamo sia la volta buona
Il ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, in un’intervista a “Radio anch’io” ha dichiarato che entro la fine dell’anno “partirà” il Ponte sullo Stretto. “La stragrande maggioranza delle opere previste dal piano da 16,6 miliardi varato dal governo può partire entro il 2009, anche il ponte sullo Stretto”.
la ripresa economica passa solo attraverso le infrastrutture
Per rilanciare l’economia del Paese si è scelto la via della flessibilità spinta, richiesta da Confindustria e realizzata attraverso la legge Biagi. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, crescita quasi vicina allo zero, previsione per l’anno in corso del 1,3% ma la consapevolezza che bisogna fare molto di più per gettare le basi verso una vera ripresa economica. Apro e chiudo subito una parentesi che riprende l’analisi del quotidiano di Confindustria: «Molte imprese italiane si sono insediate all’estero, come ha detto anche il direttore de “Il sole 24 Ore” Ferruccio de Bortoli. Allora, più che “stallo” bisognerebbe dire che l’Italia sta cambiando pelle e ci sono cose che…
solo i cretini non cambiano idea
I “No Ponte” nordici forse si ricredono? Pare proprio di sì. Dopo la manifestazione di protesta alla quale hanno partecipato, si sono trovati a tirare le somme circa i disagi causati dalla lenta linea ferrata ma soprattutto dal traghettamento a singhiozzo che bisogna subire per attraversare due chilometri di mare. Se tutto va bene, prima che si riempia la pancia della motonave e si metta in moto, passa più di un’ora e mezza, con il ponte basterebbero appena 3 minuti. Questi oppositori pare che dopo aver subito questi disagi si siano lasciti sfuggire: La Tav è una cosa… Però, ragazzi, il Ponte sullo Stretto, chissà, forse, magari… Comunque, stanotte è…
infrastrutture 2
La TAV parte da lontano, se n’è iniziato a parlare nel 92, qualc’uno malignamente sussurra che si tratti dell’ultima coda di tangentopoli. Allora in Italia c’erano ancora i poteri forti in piena attività e pezzi dello Stato in mano a degli amministratori che sono passati alla storia per discusse e dubbie privatizzazioni. Spiccava il nome di un certo Romano che dirigeva l’IRI, ricordate il “carrozzone” statale perennemente in rosso che gestiva le ferrovie dello stato, l’industria automobilistica (alfa romeo), e tantissime altre grosse imprese e che nascondeva grossissimi giri di mazzette? Esatto, il periodo era proprio quello, subito dopo nacque tangentopoli. Quando si parlò di alta velocità, alcuni studi si…