Quando il mangiare diventa un’ossessione
Sono già mezzo milione gli italiani ossessionati da quello che mangiano. E molti di più quelli che stanno entrando in un vortice di controlli ossessivi dell’etichetta, di paura di tutto quanto gli viene offerto nei ristoranti o a cena da amici. È il cosiddetto popolo degli ortoressici, che ha fatto diventare le proprie manie salutiste una vera e propria ossessione che impedisce una normale vita di società. Repubblica di oggi (da cui è tratta l’immagine) analizza il quadro degli ortoressici: si tratta per lo più di donne, under 30, in gravidanza o madri di bambini al di sotto dei dieci anni, anche se non mancano maschi over 30 con un…
Dieta – Da quella tradizionale a quella consigliata attarverso gli smartphone
Avvicinandosi alla bella stagione sui giornali si torna a parlare di diete, subito dopo la fine di una stagione segnata dai programmi di cucina come ricorda Fabio Rizzoli su l’Espresso (da cui è tratta la foto). E proprio su questo giornale alcuni esperti danno i loro consigli per dimostrare che la dieta non deve essere per forza privazione. Nicola Sorrentino consiglia di mangiare la pasta che non fa ingrassare se condita con sughi leggeri e in quantità moderate; Giorgio Calabrese sconsiglia l’utilizzo delle barrette sostitutive dei pasti perché incapaci di dare gioia e soddisfazione, tra gli elementi essenziali per il successo di una dieta; Barry Sears suggerisce di concedersi uno…
Truppa cucina in TV causa il diabete!
Il cibo in tv è business, ma lo possono diventare anche le sue conseguenze. Sul Corriere Massimo Gaggi racconta la vicenda di Paula Deen (nella foto) cuoca televisiva americana il cui motto recita(va): “E adesso affoghiamo tutto in un mare di burro e in una montagna di zucchero“. Ora Paula ha confessato in un talk show che anche lei è malata di diabete da tre anni, ma la notizia è uscita solo quando ha trovato una casa farmaceutica disposta ad averla come testimonial di un farmaco antidiabetico, mentre il figlio ha inaugurato una trasmissione di cucina light. Se questa è la storia di un sistema legato agli eccessi, non si…
Nel mondo si mangia sempre più (falso) all’italiana
Marino Niola su Il Venerdì di Repubblica prova a dare una differente lettura del falso made in Italy che non fa altro che confermare il successo della cucina italiana nel mondo (si imita perché piace) e soprattutto dello stile italiano anche a tavola. “Tutti vogliono italian cooking, ma troppi comprano italian sounding. Si chiama così quella denominazione di origine incontrollata che inonda il mercato alimentare planetario di falsi dal nome improbabile” scrive Niola. E poi via con alcusi curiosi esempi: “L’olio Pompei spremuto a freddo nel Maryland, il Parmesao cagliato nel Nordest del Brasile, la mozzarina di Montreal, il pecorino sardo di Timisoara, i Pachino raccolti a Pechino… E poi…