L’Istruzione Professionale in Italia
Oggi è ormai pacifico che l’istruzione-educazione rappresenta un diritto e un dovere del singolo cittadino, sancito dalla Costituzione e da documenti internazionali; ma non è stato sempre così. Nella storia dell’organizzazione dell’istruzione pubblica italiana una chiara impostazione del problema dell’istruzione professionale si può dire non vi sia mai stata. Per lungo tempo l’istruzione professionale, intesa nel senso generico di avviamento al lavoro, apprendistato ecc. fu reputata cosa del tutto estranea all’istruzione organizzata vera e propria alla quale soltanto venne aggregata l’istruzione cosiddetta tecnica che già con la legge Casati del 1859. Acquistava una sua particolare fisionomia affiancandosi agli istituti ginnasiali d’istruzione secondaria. Il concetto di “istruzione professionale” è relativamente recente…
che paese ci stanno preparando?
perchè si ostinano a portare avanti una riforma che non vuole nessuno? Gli istituti tecnici e professionali statali, in questi anni sono state le uniche tipologie di scuola in grado di accontentare le richieste di confindustria. Negli ultimi anni le scuole dell’autonomia, sono riuscite ad inserire nei percorsi didattici segmenti d’istruzione atti ad avvicinare la preparazione tecnico-scientifica alle esigenze del mercato del lavoro. L’autonomia scolastica ha permesso alle scuole di stilare contratti formativi con le realtà produttive presenti nel territorio dove opera l’istituzione scolastica. A questo proposito, si era assistito alla crescita esponenziale d’ iscrizioni verso gli istituti tecnici e professionali. Le mire di riforma della scuola, e le idee…
riforma della scuola…
La riforma della scuola pare approdare allo spinoso nodo della ristrutturazione della scuola secondaria. Su alcuni aspetti della riforma vogliamo esprimere le nostre riserve e formulare proposte alternative, certi che così come è stata presentata, la riforma della secondaria non vada certo nella direzione di una efficace risposta alle esigenze reali del Paese. L’impianto stesso della riforma, con la divisione in due canali (Licei e Formazione professionale) è assolutamente inadatto alle esigenze di una società moderna e di un Paese fortemente industrializzato, per di più con la disperata necessità di competere, anche sul piano dell’istruzione e della ricerca con concorrenti sempre più numerosi e agguerriti. Alle difficoltà derivanti dalle conseguenze…