RICERCA – Ecco come mangiare un hamburger senza sporcarsi
Che a volte i giapponesi fossero un po’ stravaganti lo sapevamo già, ma che investissero risorse in ricerche pressoché stravanti un po’ meno, ma ci siamo dovutri ricredere. Un team di giapponesi, composti da ingegneri, odontoiatri e esperti in meccanica dei fluidi – gente seria dunque – ha studiato l’hamburger, non dal punto di vista della nutrizionale (non ne avevano i titoli è ovvio) ma per capire se era possibile mangiarlo senza che le salsine utilizzate per condirlo fuoriuscissero e sporcassero chi lo mangi. Ebbene un rimediosono riusciti a trovarlo. La posizione più corretta è, infatti, quella che prevede pollice e mignolo sulla parte inferiore e, sulla parte superiore, medio…
Alimentazione – E’ in arrivo l’amburger in provetta
Entro ottobre l’hamburger in provetta: Mark Post, docente di fisiologia all’Università di Maastricht, ha infatti annunciato di essere vicino a produrre hamburger da cellule staminali di mucca in un terreno di coltura che contiene siero fetale bovino. Se ci riuscisse potrebbe ricevere un milione di dollari messi in palio dall’associazione pro animali Peta per chi creerà la bistecca sintetica. via Club di Papillon
Crisi di identità – Il PD milanese in difesa della potente multinazionale del fast-food
Difendere il McDonald’s, cuore proletario nel centro di Milano. Sembrano affermazioni di un’altra epoca quelle di alcuni consiglieri del Pd milanese schierati a difesa della multinazionale dell’hamburger sfrattata da Prada nella Galleria Vittorio Emanuele. “McDonald’s in galleria – ha detto Mattia Stanziale, presidente della commissione bilancio del Pd – è una presenza “democratica” perché permette a tante persone di potersi sedere nel Salotto di Milano pagando cifre accessibili”. Il presidente della commissione Antimafia David Gentili va ancora oltre: “Che McDonald’s se ne vada è un di meno per il centro della città. Il suo Salotto dovrebbe essere per tutti invece di diventare più inaccessibile alla gente comune”. (Il Giorno) (Ma…
McDonald’s vittima dei social-network
Anche i giganti inciampano. E’ successo a McDonald’s che ha visto trasformarsi la sua strategia di marketing sui social network in un vero e proprio incubo. La multinazionale aveva infatti pensato di raccogliere sui social network le “storie di McDonald’s” con episodi rassicuranti e famiglie felici, ma presto si è scatenato un putiferio di critiche, con tanto di licenziamenti e strani ritrovamenti negli hamburger. La stessa cosa era capitata qualche tempo fa a un’altra catena di fast food americana: Wendy’s. via Club di Papillon
Sovraffollamento del Pianeta, saremo 9 miliardi, di cosa ci nutriremo?
Puntuale come sempre torna a inizio anno – ieri su Repubblica – una riflessione sull’alimentazione del 2050 quando su questa terra saremo in 9 miliardi. Secondo una varietà di rapporti citati dall’Observer questo sarà il secolo dell’alga, sfruttata per ottenere carburante ma anche cibo per esseri umani. Tornano alla ribalta anche locuste, grilli, ragni e vermi: l’Unione Europea ha anche stanziato un finanziamento di tre milioni di euro per i paesi membri della Ue che promuovono l’uso degli insetti in cucina. Nel catalogo dei cibi che verranno salvati anche polli e hamburger, ma creati in laboratorio: dopo i primi esperimenti indigesti, sembra che ora la ricerca sia a buon punto…
Novità – Ecco l’hamburger a filiera corta
Cambia il modo di concepire l’hamburger, con le grandi catene che seguono le tendenze dettate dai piccoli “Davide” di qualità. Oggi su La Stampa Francesco Rigatelli ripercorre la storia dell’hamburger in salsa tricolore: dai primi Burghy a Milano nel 1982 fino all’avvento di Mc Donald’s, a sua volta cambiato grazie alla guerra all’obesità scoppiata negli Usa e oggi trasferitasi in Europa. Qui anche Burgher King ha migliorato gli ingredienti così come McDo, che ha anche puntato su un’offerta fino ad oggi impensabile. La vera rivoluzione sono però gli hamburger a filiera corta, con carne e soprattutto pane e formaggi di qualità: la capitale italiana di questa nuova tendenza è Torino…
Il Junk food quanto costa?
Negli Stati Uniti, scrive Sette, da settimane impazza la polemica sul reale costo del fast food, lanciata dal giornalista enogastronomico Mark Bittman. Secondo lui infatti una famiglia che mangia un pollo arrostito e un contorno di insalata spende solo 16 dollari, mangiando meglio e spendendo meno rispetto a un pasto al fast food in dosi americane: due hamburger big, un cheeseburger, sei polpette di pollo, due patatine porzione media, due porzioni piccole, due coca-cole per un totale di 28 dollari. (Mah, il paragone sembra improprio: quale sarebbe il denominatore comune per fare il confronto?) via Club di Papillon