La distanza dalla politica
Costruire ristrutturare, o ampliare una casa comporta per il suddito italiano (chiamarlo cittadino mi sembra fuori luogo) una maratona tra permessi, documenti, certificazioni e spese folli, tali da stroncare la volontà di chiunque. Anche il “semplice” acquisto non è né uno scherzo né un’impresa esente da rischi. Ottenere un allacciamento telefonico o disdire un abbonamento è una prodezza che si racconterà ai nipoti. Registrare un documento richiede quantità di tempo e di pazienza non immaginabili da chi non vi abbia provato. Ottenere giustizia da un tribunale, se non c’è di mezzo almeno un morto diventa il sogno di una vita, ma a patto di essere longevi. Le tasse si pagano…
addio scontrino fiscale…
Ancora pochi giorni di vita per l’amato e odiato scontrino fiscale. L’ultima finanziaria ne ha decretato la morte per quegli esercizi che “dialogano” telematicamente con l’amministrazione finanziaria. Per il cliente rimane comunque la possibilità, su richiesta, di avere una fattura che certifica l’acquisto effettuato. La norma è contenuta nel comma 431 della finanziaria 2005, è prevede infatti che “la trasmissione telematica dei corrispettivi sostituisce l’obbligo di emissione dello scontrino o della ricevuta fiscale fermo restando l’obbligo di emissione della fattura su richiesta del cliente”. La nuova procedura “costituisce un’ulteriore semplificazione degli adempimenti contabili per i soggetti che svolgono attività di commercio al minuto e assimilate in locali aperti al pubblico,…