Festa dei lavoratori: il mio pensiero va ai 9 milioni e mezzo di poveri
Festa dei lavoratori con il pensiero rivolto ai 9 milioni di poveri italiani Un tempo la festa dei lavoratori era vissuta come la festa di chi un lavoro lo aveva e lottava per avere nuovi diritti per sé per la propria famiglia, ma anche per gli altri lavoratori. Oggi non è più così. Complice la crisi (?), complice la riforma del lavoro che ha cancellato i diritti conquistitati dai nostri padri e dai nostri nonni ci ritroviamo a ricordare lavoratori: “sfruttati a 4 euro all’ora – scrive Paola Revelant -, lavoratori dei call-center con dei turni pazzeschi, quelli dei supermercati che anche oggi lavorano, quelli che si ammalano per essere…
La provocazione di Don Emanuele Casola: a Ravanusa ha celebrato il funerale dell’agricoltura locale
Un arciprete, Don Emanuele Casola, ha deciso di esporre, in via ufficiale, le bare dei prodotti della degradata agricoltura. Per caso è andata a male come il pesce? Cioè dopo tre giorni maleodora? No, il problema è ancor più tombale. A Ravanusa, nel funereo silenzio della piazza “I Maggio”, cioè di quell’area intitolata alla festa dei lavoratori, da “festeggiare” c’è stato ben poco. L’idea è stata quella di ricordare tutti insieme la “Signora fu Pane”e per l’occasione sono giunti alle esequie cittadini e agricoltori. Nelle bare lignee sono state adagiate prelibatezze varie, cioè alcuni tipici prodotti della terra che hanno fatto la fine del caciocavallo: strozzati dal legaccio della crisi.…
Ma cosa avranno mai oggi i lavoratori da festeggiare?
Nulla o poco più. Il primo maggio, data storica per chi, con i propri sacrifici ed ideali di appartenenza alla nostra terra, ha contribuito a far crescere questo Paese, rischia di diventare la ricorrenza di soli pochi. Cioè degli sparuti sindacati (o parte di loro), sempre più trasformisti depretisiani e camaleontici per necessità personale, pur di incrementare i loro “segretissimi” bilanci. Nel mentre, i lavoratori dovranno fare i conti con la moneta che non basta per arrivare a fine mese, soprattutto per le bollette più care e gli stipendi ridotti all’osso. Quasi quasi non ci si può permettere la pizza il sabato sera, anch’essa salata (meglio allora quella da asporto,…