Galateo a tavola – Il fast food rischia di spazzare via le buone maniere
Le buone maniere a tavola non sono mai state così importanti come in questo tempo di fast food. A dirlo è il Guardian, ripreso dal Corriere della Sera di sabato che riporta le tre regole fondamentali: quando si mangia i gomiti sono sempre accostati al corpo e le mani non vanno mai abbandonate in grembo; mai interrompere il momento del pasto per rispondere al cellulare e anche guardare la televisione è da maleducati; non si parla mai a voce alta e con chi è seduto lontano, meglio rivolgersi equamente al vicino di destra e di sinistra. Ancor maggiori attenzioni devono essere dedicate ai più piccoli, secondo la psicologa Anna Oliviero…
Il Junk food quanto costa?
Negli Stati Uniti, scrive Sette, da settimane impazza la polemica sul reale costo del fast food, lanciata dal giornalista enogastronomico Mark Bittman. Secondo lui infatti una famiglia che mangia un pollo arrostito e un contorno di insalata spende solo 16 dollari, mangiando meglio e spendendo meno rispetto a un pasto al fast food in dosi americane: due hamburger big, un cheeseburger, sei polpette di pollo, due patatine porzione media, due porzioni piccole, due coca-cole per un totale di 28 dollari. (Mah, il paragone sembra improprio: quale sarebbe il denominatore comune per fare il confronto?) via Club di Papillon
In Danimarca si tassano i grassi (saturi)
Anche in Europa arriva la gabella sui cibi che fanno male alla salute. La Danimarca impone una tassa sui grassi saturi con un sovrapprezzo di 16 corone (2,15 euro) al chilo per gli alimenti oltre la soglia del 2,3% di grassi, dal burro all’olio. La fat-tax (tassa sui grassi, appunto) secondo i calcoli della tv pubblica Dr, peserà nelle tasche dei contribuenti per 134 euro a famiglia. Il provvedimento ha subito scatenato le proteste dei danesi (che secondo l’Ocse non hanno il girovita più ampio d’Europa): nella tassa vedono un nuovo escamotage dello Stato per far cassa. L’Europa teme, invece, che possa tradursi in misure protezionistiche. via Club di Papillon
Ahi, ahi, ahi Cannavaro…
Nell’inchiesta della Dia che ha portato al sequestro della catena di ristoranti Regina Margherita spunta il nome del calciatore Fabio Cannavaro, in quanto proprietario al 10% della società che gestiva le attività. Il calciatore, che tuttavia non risulta tra gli indagati, ha subito fatto sapere che si tratta di un investimento gestito dalla holding di famiglia e che, vista la piccola quota di proprietà, “non si è mai interessato direttamente della gestione attiva”. Nell’ambito dell’inchiesta sono diverse le attività poste sotto sequestro, tra Napoli, Torino e Genova dove i sigilli sono scattati, oltre che per il Regina Margherita, per il Cavalier Cocozza e Nexxt, locali frequentati anche da calciatori di…
Allo studio il voucher per la scuola o è già così?
A conferama della tesi di ARL arrivano le ultime parole del presidente del Consiglio che dal palco del Palasharp di Milano, è ritornato sul tema della scuola e dell’educazione, sostenendo che i genitori hanno diritto di: “educare i figli liberamente, quando c’è una famiglia meno fortunata delle altre e li manda nelle scuole pubbliche, e ha la sfortuna di incontrare un insegnante di sinistra con libri di sinistra che vogliono inculcare valori diversi da quelli insegnati nella stessa famiglia. Lo Stato deve dare con i buoni scuola la possibilità di frequentare una scuola privata dove educare i loro figli secondo questi valori”. L’idea della politica, attenzione che parte da lontano,…
INCULCA-MENTE – La nostra risposta a Berlusconi
In questi giorni il mondo della scuola si è mobilitato, finalmente compatto, per ribattere alle inaccettabili esternazioni del premier Silvio Berlusconi, il quale ha affermato che “… libertà vuol dire avere la possibilità di educare i propri figli liberamente, e liberamente vuol dire non essere costretti a mandarli a scuola, in una scuola di Stato, dove ci sono degli insegnanti che vogliono inculcare principi che sono il contrario di quelli che i genitori vogliono inculcare ai loro figli educandoli nella loro famiglia …”. Il Comitato d’agitazione permanente delle scuole biellesi, prende una ferma posizione contro la dichiarazione dal Presidente del Consiglio. Sono parole che pesano come pietre e dimostrano come…
Crisi: Gli Italiani sprecano meno
La crisi sta responsabilizzando gli italiani nel consumo. Secondo un’indagine Adoc, pubblicata su Avvenire, nel 2010 sono finiti nel cassonetto, in media, 454 euro di spesa a famiglia, rispetto ai 515 euro dell’anno precedente. La notizia sorprendente è che rispetto al 2009, la percentuale di sprechi è calata del 13,4%, con punte del 17,6% durante le feste. Una condotta, quella degli italiani, da attribuire sicuramente al periodo di crisi, ma che ha fatto scendere lo spreco mensile da 33 euro a 29. Questa tendenza positiva, apprezzata sulle stesse pagine da Giorgio Calabrese, è da attribuire anche ad una maggior attenzione a ciò che gli italiani mangiano, mentre lo spreco è…
Il pranzo di famiglia aiuta a crescere meglio i figli, ecco alcune regole da seguire
Mangiare in famiglia seguendo piccole regole aiuta i bambini a crescere meglio. Il Corriere della Sera di domenica dedica un’ampia pagina allo studio dell’Università dell’Illinois che analizza un pranzo terapeutico per i piccoli asmatici suddiviso in tre diversi momenti con una precisa durata: A come azione (2 minuti) per spegnere i cellulari e tutti gli oggetti di disturbo, B (4 minuti) come behavior control per insegnare alcune piccole regole che si trasformeranno in un modello da seguire e C come conversazione (almeno 12 minuti) da dedicare all’ascolto dei figli, li aiuterà nell’autostima ma migliorerà anche la loro salute. Sempre in tema diete su La Stampa di sabato Giorgio e Caterina…
E all’improvviso fu crisi!
Prima delle elezioni regionali la crisi era solo un’invenzione di certi media, subito dopo la tornata elettorale il governo non perse tempo e si mise subito all’opera per individuare i settori da tagliare. Nel mirino (a chiacchiere) finirono gli sprechi e privilegi della politica, nei fatti invece ad essere massacrati: scuola, sanità e il solito stato sociale… Come nelle peggiori tradizioni dei governi del passato! Gli italiani dal canto loro sono convinti che questi tagli siano necessari per la sopravvivenza del Paese, non importa se perdono pezzi di diritti acquisiti, tanto la tivvù distribuisce tanta di quella vasellina che non avvertono più nemmeno il dolore… Peccato pero’ che a soffrire…
Il principe degli enologi. Tachis si ritira a vita privata
Giacomo Tachis, il “principe” degli enologi italiani, lascia l’attività ” (…)perché ho 77 anni, ho avuto grandi soddisfazioni e ora voglio dedicarmi interamente alla famiglia, ai miei nipoti e ai miei libri”. Piemontese ed originario di Poirino (Torino), trapiantato in Toscana , è l’inventore di vini celebri come il Sassicaia, il Tignanello e Solaia. Dopo aver studiato ad Alba presso una scuola di enologia e dopo significative esperienze professionali, nel 1961 è arrivato in Toscana, nella casa vinicola Marchesi Antinori, dove ha svolto la sua attività di direttore per ben 32 anni. Ha detto: “In Italia basta voler produrre bene per ottenere risultati perché c’é sole, luce, i terreni sono…