La globalizzazione causa tanta confusione alimentare
Un italiano su tre mangia al fast food, ma dall’altra parte il 33% dichiara invece di seguire una dieta sana. Secondo un rapporto Coldiretti/Censis c’è parecchia confusione alimentare, causata dagli effetti della globalizzazione. Tra coloro che mangiano al fast food ci sono infatti il 27% di chi compra abitualmente dal mercato equosolidale, il 26,7% di compra frutta e verdura da agricoltura biologica, il 22,6% di chi compra prodotti a denominazione d’origine e di coloro che acquistano direttamente dal produttore. via Club di Papillon
Il Cibo scandinavo è la nuova frontiera del benessere?
La dieta nordica è stata rilanciata in tutta Europa da un libro di gran successo in Francia, Régime nordiche di Anne Dufour e Carole Garnier e già qualcuno prevede, per le ricette scandinave, la stessa fama della dieta mediterranea. Ne parla Egle Santolini su La Stampa insieme a Giorgio Calabrese. Ora che si va verso i mesi invernali infatti adottare una dieta con pesci grassi, rape, barbabietole, aneto, erba cipollina aiuta a combattere il freddo. E le motivazioni per passare a questo tipo di dieta sono più che ragionevoli visto il record delle aspettative di vita dell’Islanda, che vanta una media di 79,4 anni per gli uomini e 82,9 per…
Diete – Strane scoperte
Immaginare e non toccare… fa dimagrire, almeno per i ricercatori della Carnegie Mellon University. Secondo un esperimento pubblicato su Science un gruppo di volontari che hanno immaginato a lungo e con intensità il loro cibo preferito, una volta di fronte al piatto ricolmo hanno solo sbocconcellato. L’esperimento è teso a dimostrare che nel cervello immaginare un atto e compierlo sul serio sono azioni in parte sovrapponibili. Peccato che su questo non possa certo basarsi un regime alimentare: “Il cervello è furbo – commenta il professor Gabriele Miceli su Repubblica – dopo un po’ smette di farsi ingannare e pretende di mangiare davvero”. (e vivaddio!) via Club di Papillon
Il Foglio – A dieta stacci tu
Questo l’invito perentorio pubblicato sulla prima pagina de Il Foglio di ieri, come una sorta di liberazione dall’intossicazione mediatica-dietetica degli ultimi giorni. Sotto la scure del quotidiano diretto da Giuliano Ferrara finisce il cosiddetto metodo Dukan, seguito da Jennifer Aniston e dalla madre di Kate Middleton (futura moglie del principe William), che prevede un’assunzione smoderata di proteine pure: “un uovo, una fetta di tacchino, gamberetti, pollo, una lingua di vitello, una trota, un’aragosta, un agnello, un cavallo intero senza petto, anche di notte, uno sopra l’altro”. Il consiglio è quindi quello di abbandonare per un attimo questa smania dietetica, almeno per le festività in arrivo: “E poi – scrive infatti…
La maggior parte delle diete ingrassano
La maggior parte delle diete non solo è inutile ma rischia di provocare danni alla salute. L’avvertimento questa volte giunge dall’Agenzia di sicurezza alimentare francese Anses che ha analizzato una quindicina tra i regimi alimentari più seguiti e il risultato è stato impietoso: rischi per la salute dovuti all’eccesso di proteine e lipidi e nel 95% dei casi si riprende tutto il peso con gli arretrati. Sotto la scure dell’Anses sono caduti il metodo Atkins, criticato per l’assenza di fibre, il metodo Dukan, con troppe proteine e sodio, e il metodo Montignac che crea una carenza di ferro, calcio e vitamina D. (Il Giornale di sabato) via Club di Papillon
Il Fast Food è il vero nemico della dieta Mediterranea
Pasti brevi e numerosi, consumati spesso fuori casa e in orari differenti sono la più grave minaccia per la dieta mediterranea intesa non semplicemente come piramide alimentare ma come sistema di valori. Questo il dato più eclatante messo in luce da una ricerca Nielsen Barilla che sarà presentata martedì 30 novembre nel corso del secondo International Forum and Food Nutrition e anticipata oggi sul Corriere della Sera dall’articolo di Marcello Parilli che individua proprio il concetto di mediterraneità come sistema di valori più che come regime alimentare: comprende lo spazio (come luogo della mediterraneità produttiva), il tempo (come dimensione della preparazione, del consumo e della condivisione del cibo), le…
Parola d’ordine:smaltite! Ecco come fare
Durante le feste, si sa, il peso vien mangiando. Secondo una stima della Coldiretti, tra libagioni e leccornie varie sono state ingurgitate in più circa 15 mila-20mila calorie. La responsabilità è, ovviamente, da attribuire alla combinazione di cibi calorici e bevande alcoliche, cioè: per un valore di circa cinque miliardi di euro, abbiamo mangiato cento milioni di chili tra pandori e panettoni, ottanta milioni di bottiglie di spumante, ventimila tonnellate di pasta, 8 milioni di cotechini e frutta secca, carne, salumi, formaggi e altro ancora. Ma si può ben presto ricorrere ai ripari, facendo una sana attività fisica come ad esempio una passeggiata di circa mezz’ora al giorno. E senza…
Incredibile, i cibi light fanno ingrassare
I cibi cosidetti light in realtà fanno ingrassare; lo sostiene uno studio condotto dall’Università di Bristol. I risultati della ricerca saranno presentati ufficialmente al National Nutrition Education Conference 2009. Analizzando i dati forniti da un questionario compilato da 76 persone su 18 diversi alimenti, è emerso che ai soggetti ai quali veniva somministrato un cibo “light”, per compensare erano portate ad aumentare le porzioni da assumero, come a voler dire che il cibo non ingrassa dunque ne mangio di più. Il paradosso è però emerso quando le stesse persone messe davanti a un cibo non dietetico, ma che amavano particolarmente, non aumentavano le dimensioni delle porzioni, mantenendole entro un range…
Cake sniffing, la nuova moda londinese per perdere chili
Vi è mai capitato di guardare una vetrina di dolci, immaginando di ingurgitare quelle torte con la panna e le fragoline ? Sapete che c’è gente sulla terra che riesce a gustarsele comunque, senza nemmeno toccarle? Immaginavate che si potesse tenere nel cassetto della scrivania un dolcetto o un rostbeef per annusarli? Ebbene si, accade anche questo; perché c’è chi si reputa capace di inalare solamente le vampate del sughetto di un piatto di pastasciutta per sentirsi sazio.