Insegnanti nuovi proletari? Definizione usata in modo inappropriato
Libero Tassella in un comunicato affidato al sito professioneinsegnante.it critica la formula ad effetto usata da Rino Di Meglio della Gilda degli Insegnanti e attacca l’azione sindacale definita impotente, di seguito il comunicato. Credo che la categoria marxiana di “proletariato”, a proposito della odierna condizione della categoria insegnanti, sia stata usata, sabato 30 novembre al teatro Quirino di Roma, nel corso della manifestazione dei 5 sindacati rappresentativi della scuola, in modo veramente inappropriato; il fenomeno è molto più complesso e certamente non può essere descritto da e con una formula ad effetto. Per restare all’incontro sindacale al Quirino, dove io ero presente , i sindacati della scuola, a mio avviso,…
Il Mida precari commenta le dichiarazioni del ministro Carrozza
Le dichiarazioni del Ministro Carrozza fatte stamane, nel corso di un incontro presso l’Università di Genova, inerenti una possibile riapertura straordinaria e anticipata delle graduatorie di II fascia per coloro che hanno frequentato il TFA ordinario, lasciano profondamente sconcertanti e allibiti le diverse migliaia docenti non abilitati che hanno inoltrato regolare domanda per l’accesso ai Percorsi Abilitanti Speciali. Se le affermazioni del Ministro Carrozza dovessero trovare un reale riscontro nei fatti – dichiarano . Ellenica Angela veltri Ferraro -Rosa Sigilló – Ida Gasparetti e Ivana Chieti, responsabili del Gruppo FB “Docenti che aspettano il PAS” e coordinatrici del MIDA precari–sarebbe oltre che illegittimo una grossa ingiustizia nei confronti di coloro…
15000 euro di risarcimento per aver “criticato” un vino. E’ giusto esprimere pareri ma c’è modo e modo di farlo
La recensione di un prestigioso Barolo prodotto da Enrico Scavino recitava: “come annusare una risciacquatura di un vaso di marmellata appena finito”, oppure: “ quello che si è sentito, in maniera netta, è il profumo lasciato dall’acquetta lasciata in un piatto da una fetta di anguria”. L’editore che ha pubblicato la recensione che conteneva queste due affermazioni oltre ad altre, è stato condannato a versare 15000 euro come risarcimento al produttore del vino in questione, sentitosi offeso dall’articolo. Osiamo dire a ragione, perché non c’è nessun motivo per esprimersi in questo modo quando si giudica il lavoro e l’impegno delle altre persone. Aggiungiamo che ci vorrebbe più rispetto quando si…