Sale il prezzo della benzina, ma anche quello del pane!
L’effetto crisi africana si fa già sentire sulle tasche degli italiani, come già preannunciato dai giornali nei giorni scorsi. Ieri infatti i dati Istat hanno sottolineato un balzo in avanti dell’inflazione del 2,4% portandosi ai massimi da due anni. L’impatto caro-greggio è uno dei maggiori responsabili dell’inflazione ripercuotendosi sui trasporti e sul costo di altre materie prime. Secondo le stime volano anche i prezzi dei generi alimentari come pane (+1,2%), frutta fresca (+2,4%), formaggi e latticini (+3,7%) per una serie di fattori non solo dipendenti dall’aumento dei carburanti. via Club di Papillon
Crisi: Gli Italiani sprecano meno
La crisi sta responsabilizzando gli italiani nel consumo. Secondo un’indagine Adoc, pubblicata su Avvenire, nel 2010 sono finiti nel cassonetto, in media, 454 euro di spesa a famiglia, rispetto ai 515 euro dell’anno precedente. La notizia sorprendente è che rispetto al 2009, la percentuale di sprechi è calata del 13,4%, con punte del 17,6% durante le feste. Una condotta, quella degli italiani, da attribuire sicuramente al periodo di crisi, ma che ha fatto scendere lo spreco mensile da 33 euro a 29. Questa tendenza positiva, apprezzata sulle stesse pagine da Giorgio Calabrese, è da attribuire anche ad una maggior attenzione a ciò che gli italiani mangiano, mentre lo spreco è…
Arance è sempre più crisi!
Sembra non avere fine la crisi dei produttori di arance che ormai da anni lamentano il valore economico troppo basso dei loro prodotti. La Coldiretti Sicilia su Avvenire di oggi lancia l’allarme: per produrre un chilo di arance ci vogliono 30 centesimi, mentre i commercianti le comprano tra i 15 e i 25 centesimi. La sopravvivenza dei piccoli produttori è quindi legata solo ai contributi erogati dalla Ue (circa 1100 euro ad ettaro), mentre dilaga lo sfruttamento della manodopera extracomunitaria sottopagata. La stessa situazione si ripropone in Calabria dove la Coldiretti accusa l’industria delle bevande di utilizzare troppo poco succo: su un valore medio di 1 euro e 30 per…
Facebook ad alcuni provoca l’asma?
Sulle pagine di Lancet [LINK], prestigiosissima rivista scientifica, è stata messa in luce la storia clinica di un diciottenne.Ogni volta che si collegava col FB, aveva crisi respiratorie. Il disturbo è stato trattato da uno psichiatra e da uno pneumologo/ allergologo campani e risolto con un divieto. Il caso clinico è stato documentato dallo psichiatra Ferdinando Pellegrino, dell’Unità di salute mentale della Asl di Salerno e da Gennaro D’Amato, primario dell’Unità operativa complessa di pneumologia a indirizzo allergologico dell’ospedale Cardarelli di Napoli. Il giovane ha avuto diversi attacchi ogni volta mentre era collegato a Facebook. Per capire se il social network fosse veramente la causa diretta delle crisi, i medici…
L’ANTITRUST VS GRANDE DISTRIBUZIONE
L’Antitrust mette sotto indagine la grande distribuzione, accusata di avere ulteriormente rafforzato il proprio potere di contrattazione nei confronti dei fornitori. L’organo presieduto da Antonio Catricalà sta verificando l’accusa mossa dai piccoli fornitori che denunciano di essere costretti a sconti del 30% per stare sui banchi della grande distribuzione, ricevere pagamenti dopo 180 giorni e oltretutto doversi accollare le promozioni (in pratica il 3×2 sarebbe a carico dei fornitori e non del distributore). A preoccupare l’Antitrust è che tutte le grandi catene applicano le stesse condizioni costituendo così un cartello di fatto che obbliga i piccoli a stare alle loro condizioni (Corriere della Sera). L’insoddisfazione da parte dei fornitori è…
Gli ultimi dati sulla disoccupazione. In lieve peggioramento
Disoccupazione, specie quello giovanile in aumento così come i prezzi alla produzione a settembre e inflazione in crescita a ottobre. Questi i dati poco confortanti diffusi dall’Istat. Il costante aumento della disoccupazione giovanile vede a settembre il 26,4%, contro il 25% di agosto. Oltre una persona su quattro, tra i 15 ed i 24 anni, è senza impiego. Le persone in cerca di occupazione sono risultate 43.000 in più in più (+2,1%). Per quanto riguarda l’inflazione, l’indice calcolato dall’Istat ha segnato un incremento dell’1,7% su base annua (+1,6% a settembre) e dello 0,2% su base mensile. «È un dato che preoccupa. Da tempo richiamiamo tutti a concentrarsi sulla disoccupazione e…
E all’improvviso fu crisi!
Prima delle elezioni regionali la crisi era solo un’invenzione di certi media, subito dopo la tornata elettorale il governo non perse tempo e si mise subito all’opera per individuare i settori da tagliare. Nel mirino (a chiacchiere) finirono gli sprechi e privilegi della politica, nei fatti invece ad essere massacrati: scuola, sanità e il solito stato sociale… Come nelle peggiori tradizioni dei governi del passato! Gli italiani dal canto loro sono convinti che questi tagli siano necessari per la sopravvivenza del Paese, non importa se perdono pezzi di diritti acquisiti, tanto la tivvù distribuisce tanta di quella vasellina che non avvertono più nemmeno il dolore… Peccato pero’ che a soffrire…
Guardate! Mentre l’Italia taglia l’istruzione, gli altri Paesi la finanziano. E molto bene …
L’EUA, cioè l’Associazione Europea delle Università, ha il compito di monitorare gli investimenti dei vari Paesi europei nell’ambito dell’istruzione universitaria. Ne viene fuori una situazione alquanto incredibile e, soprattutto, prevedibile [link]. La Francia, la Germania ed il Portogallo fanno parte dell’Unione Europea e devono far fronte anche loro alla crisi che si sta abbattendo con conseguenze disastrose per occupazione e investimenti. Ma se in Italia la politica in materia d’istruzione si è basata esclusivamente sui tagli, in altri Paesi dell’Unione non è accaduto affatto, anzi In Germania, i nuovi investimenti nella scuola e formazione superiore riguardano 800 milioni di euro, in previsione di un nuovo quadro di riforma che…
Ecco i tagli alla scuola, massacrati: salari, precari, istruzione e alunni diversamente abili
Ancora una volta la crisi la pagheranno i dipendendti pubblici ma in particolare quelli dell’Istruzione. I tagli riguardano i miseri stipendi del personale della scuola, già pesantemente svalutati dall’Euro, adesso a dargli il definitivo colpo di grazia sarà soprattutto il blocco per 4 anni degli scatti di anzianità; inoltre i contratti saranno congelati per tre anni: e poiché, secondo i nuovi parametri dell’Ipca (indice europeo prezzi), tale aumento sarebbe nel triennio oltre il 6%, 4 milioni di lavoratori/trici del pubblico impiego subiranno un taglio salariale tra i 1500 e i 1800 euro. Nella scuola, si aggiunge il blocco per tre anni degli “scatti di anzianità”, che, sommato al precedente, provoca…
Crisi in atto e ripopolamento della famiglia tradizionale
Dopo la pasta fatta in casa, c’è “L’Italia fatta in casa”, un libro presentato sulle pagine di QN e che ci spiattella una teoria degli economisti Alesina e Ichino. Se già corre voce che il ministro Brunetta vorrebbe mandare fuori dal nido i bamboccioni alla “veneranda” età di 18 anni, c’è finalmente qualcuno che sviscera la corroborata situazione italica. Cioè di quel tricolore rappresentativo di pizza e mandolino, tentando di smembrare e analizzare precariato e disoccupazione in tanti pezzi da farci il baffo al puzzle dei nostri anni migliori. Se da un lato c’è il nostro Paese, dall’altra parte dell’antipodo Italia-crisi c’è sempre lei, di nuovo la crisi. Come le…