Ristorazione – Gli chef italiani perdono posizioni nella classifica mondiale
In fatto di enogastronomia e ristorazione gli italiani stanno perdendo posizioni, sono solo 3 quelli ancora presenti fra i 50 ristoranti migliori al mondo, praticamente una disfatta. Resiste Bottura che tiene alta la bandiera e si aggiudica con la sua Osteria Francescana di Modena il terzo posto, presente anche Enrico Crippa, ma si classifica trentanovesimo con il Piazza Duomo di Alba (Cn) , mentre l’altro chef italiano presente, Massimiliano Alajmo si piazza appena al quarantaseiesimo posto, fori di poco resta Davide Scabin, una debacle. Al primo posto ritorna il Noma di Copenaghen di René Redzepi che riconquista la prima posizione, seguito da El Celler de Can Roca dei fratelli…
Vissani cambia rotta: “Ora la cucina spettacolo è superata, è diventata una giostra, un carosello…”
Vissani di Baschi rompe con il Vissani creativo e invoca un cambio di rotta: “Ora la cucina spettacolo è superata, è diventata una giostra, un carosello. Abbiamo portato la gente – e anch’io ammetto le mie colpe – lontano dai ristoranti con queste ricette. La responsabilità maggiore sono le ricette basate sulle formule chimiche. E abbiamo smarrito il nostro compito, quello dei paladini della terra”. Ma Vissani va oltre e condanna anche un atteggiamento dell’alta ristorazione: “C’è chi per ricavare un cubetto di carne d’anatra, spreca un’anatra intera. Che senso ha? Si può puntare sulla ristorazione di qualità facendo spendere molto meno”. E per farlo capire il cuoco di Baschi…
E’ Renè Redzepi l’erede di Ferran Adrià
Dopo la pensione (?) di Ferran Adrià sembra che il mondo della cucina abbia ormai eletto a suo re il danese Renè Redzepi. Il Time gli ha dedicato la copertina e oggi sul Giornale Andrea Cuomo ricorda il “Manifesto” che lui stesso ha stilato insieme ai colleghi nordici. Si chiama Ny Nordisk Mad ed è la chiave del successo della cucina scandinava nel mondo. Tra le regole: esprimere la purezza, riflettere il cambio delle stagioni nel piatto, basare la cucina su prodotti della terra, combiare la domanda di gusto con le informazioni su salute e benessere, promuovere i prodotti nordici, sostenere il benessere degli animali e i processi di produzione…
Masterchef tira più del calcio! Successo di vendita per gli utensili da cucina
Un tempo era la partita di calcio ora invece è la cucina ad animare il weekend degli uomini italiani. Gabriella Ledda sul Corriere della Sera passa in rassegna i negozi di Milano che offrono gli oggetti più “in” nel campo della gastronomia: dal tagliaverdura alla maryse per pasticceri fino alla pinza depicciolatrice per le fragole. E i clienti, a detta dei proprietari, sono sempre più uomini quarantenni, che fino a poche ore prima vestiano i panni del manager. La stessa tendenza è messa in luce anche sulla Stampa, con l’esplosione a Torino dei corsi di cake design, mentre si moltiplicano le botteghe aperte da giovani cake designer. “Non solo wedding…
Il problema dei piatti tipici è che sono stati banalizzati
Ecco arrivare sul blog barbabietola la risposta di Matteo Scibilia ai rilievi della Coldiretti, ripresi su Avvenire, secondo cui i piatti tipici sarebbero in disuso: “Non sono per nulla d’accordo: l’ossobuco con purè, la trippa con il foiolo, il risotto giallo, il risotto con la vera luganega sono i piatti piu richiesti dagli italiani e sopratutto dagli stranieri”. Il vero problema è la qualità delle materie prime – spiega Scibilia – e a Milano città molti fanno la costoletta alla Milanese con il maiale senza specificarlo. “Una buona costoletta di vitello non puo costare meno di 25 euro a porzione” avverte Scibilia. “Il vero problema dei piatti tipici – continua…
CHI E’ IL MEDITERRANEO?
Il giorno dopo il tanto agognato riconoscimento dell’Unesco le stelle della cucina si dividono sulla “proprietà” della dieta mediterranea. Infatti, se dall’esterno Grecia, Spagna e Marocco sono pronti a rivendicare la paternità, in Italia gli chef più celebri guidati da La Mantia ricordano che per i prodotti e le ricette la dieta mediterranea riguarda soprattutto la cucina del sud. Non è dello stesso avviso Carlo Cracco che su Il Sole 24 Ore dichiara: “Una buona parte dei piatti è frutto delle contaminazioni” e ricorda: “Radici mediterranee per la bagna cauda che resta però fuori”. Dello stesso avviso anche Massimo Bottura e Italo Bassi che puntano però sul cambiamento dei modelli…
A cena da Cracco
Quanto siete disposti a spendere per una cena in un ristorante di un certo livello? 100, 200, 300 Euro a persona? O di più? Se andate da Cracco a Milano, in compagnia di cinque amici e ordinate tagliolini, uova al tegamino e una generosa grattata di Tartufo bianco d’Alba rischiate di spendere 4.140 Euro, dei quali “soli” 3.270 euro per il solo tartufo.
Gustatevi questo risotto!
Questa sera lo chef Carlo Zaccaria ci mostra la preparazione di uno strepitoso risotto ai funghi porcini secchi e zafferano, mantecato al Parmigiano. Il piatto è stato servito con le straordinarie fette di petto d’anatra affumicato prodotto dal nostro amico Edoardo Bresciano, lo abbiamo pasteggiato con un ottimo Dolcetto di Dogliani prodotto dall’azienda agricola Romana Carlo. La preparazione riserva alcune novità, anche se sarebbe meglio definirle “sperimentazioni”. Buon appetito.
Il cancro si combatte a tavola
La salute vien mangiando, ma mangiando cose buone e genuine e soprattutto mangiando aglio, olio e peperoncino, pomodori freschi o anche in salsa, pesce, broccoli e cavolini di Bruxelles, il tutto innaffiato da mezzo bicchiere di vino rosso e per finire magari da una tazza di tè verde o di succo di mirtillo. E questa volta il menu non lo suggerisce uno chef di fama bensì i medici dell’Istituto Scientifico MultiMedica i quali sostengono che con questi cibi si può combattere il cancro direttamente a tavola. Gli esperti sottolineano che il consumo di determinati cibi o condimenti, come i broccoli, i cavolini di Bruxelles, le carote, il pomodoro, la frutta…
Risotto con pere e radicchio mantecato al gorgonzola
Abbiamo ripreso il ciclo delle risottate a casa di Carlo Zaccaria. Questa sera lo chef ci mostra la preparazione di un risotto al radicchio mantecato al gorgonzola e contornato con delle pere raccolte nel suo frutteto. Carlo Zaccaria quest’anno è stato al centro dell’attenzione dei media. Il primo è stato il quotidiano La Repubblica (leggi l’articolo) che con un articolo a firma del bravissimo Michele Smargiassi l’ha sbattuto, in senso buono, in prima pagina e poi addirittura è stato visitato dai giornalisti della TV delle Libertà che attraverso le loro telecamere hanno come Carlo coltiva il suo riso prendendolo addirittura come esempio da imitare. Non a caso il riso Zaccaria…