Il batterio killer era contenuto nei germogli di soia, ma è psicosi verso altri presunti cibi contaminati
E’ stata individuata l’origine del “batterio killer“: sarebbe un’azienda produttrice di germogli di soia coltivati in alta Sassonia (mancano però ancora le analisi definitive). Intanto i casi in Germania salgono a 2163: molti pazienti hanno sviluppato la sindrome emolitico uremica e i morti accertati sono 22. La soia chiude il cerchio dei possibili “untori” con una serie di indiziati mai così vasta: venerdì la paura dell’ignoto spingeva alla ribalta la carne fresca e gli hamburger che, scrive Repubblica, ogni anno provocano 600 vittime negli Stati Uniti mentre il Corriere della Sera spiegava come difendersi dalle infezioni alimentari spaziando tra salmonelle, campylobacter e clostridium botulinum. Sabato ha creato allarme un ristorante…