Attenzione! Il vino cinese invaderà il mondo!
Entro il 2025 la Cina sarà il primo consumatore mondiale di vino, ma soprattutto diventerà anche il primo esportatore. Negli ultimi anni, infatti, da Pechino è partita una vera e propria rivoluzione che punta a trasformare le immense distese collinari cinesi nel vigneto più grande del mondo: nessun Paese al mondo in questo decennio ha piantato così tante vigne. E il vino prodotto, grazie ai tanti enologi ingaggiati in Europa, comincia ad ottenere risultati notevoli, mentre tra i cinesi si sta diffondendo la moda di consumare bottiglie prodotte in loco. “Il gigante asiatico – spiega su Repubblica (da cui è tratta l’immagine) il presidente di Assoenologi Giuseppe Martelli – entro…
Burocrazia – Occorrono due chili di carta per produrre un litro di vino
Due chili di carta per produrre un litro di vino. Secondo la Coldiretti Piemonte sarebbe questa la sproporzione tra scartoffie burocratiche e produzione causata dagli oltre trenta passaggi che ogni anno deve fare un viticoltore per compilare moduli necessari a svolgere la sua attività. Proprio per questo è stato elaborato e consegnato al presidente della Regione Cota e all’assessore all’agricoltura Sacchetto un decalogo per la sburocratizzazione: spazia dalla domanda unica per la messa in commercio delle bottiglie fino all’unificazione dei criteri per l’idoneità sanitaria delle cantine; dal coordinamento dei controlli all’utilizzo della foto aerea presa in diretta da Google Earth come già avviene in Francia. via Club di Papillon
Indovinate chi c’è al Vinitaly? Ruby
Almeno così sembrerebbe a guardare la foto apparsa stamane sulla prima pagina di QN dove alla celebre immagine della ragazza con un flute è stato affiancato anche un calice di vino rosso e chissà che qualche cantina non approfitti di questa testimonial di tendenza. Di certo al Vinitaly ci sarà Lele Mora che lo scorso anno presentò i suoi vini pugliesi. Del resto la confusione enologica, secondo una ricerca condotta da Pasqua Vigneti e Cantine, regna sovrana: il 27% dei nostri concittadini – riporta il Sole 24 Ore – identificherebbe la parola brut con un aggettivo dispregiativo francese, il 19% lo associa a una corrente artistica, ma non manca (e…