Beppe Grillo parla di calciopoli
Altri guai per la Juventus.
Il tanto sbandierato “doping amministrativo” di Moggi, che usava per attaccare le società di calcio avversarie, a quanto pare gli si è rivoltato contro: L’ex dirigente della Juventus, assieme a Bettega e Giraudo – riporta la Gazzetta dello Sport – hanno ricevuto un avviso di garanzia da parte della Procura di Torino nell’ambito dell’indagine sul «doping amministrativo», quella sulle presunte plusvalenze che ha toccato pure Inter, Milan e altre società italiane. L’ex triplice è indagata – prosegue l’articolo – per false comunicazioni sociali ed emissione di fatture per operazioni inesistenti, quelle per la compravendita di calciatori attraverso la quale sotto la sua gestione sarebbero stati gonfiati i bilanci di diversi…
Maurizio Capobianco: la gola profonda di calciopoli
Memorizzate questo nome: Maurizio Capobianco, perché nei prossimi giorni ne sentirete parlare. Si tratta di un ex dirigente juventino. Si dice ancora fortemente legato alla società, dove ha trascorso 10 anni appunto come dirigente. Memorizzate bene il nome perché Capobianco è la prima gola profonda di calciopoli. In un’intervista rilasciata a La Repubblica sostiene di essere a conoscenza di molti retroscena che riguardano la gestione truffaldina di Moggi e Giraudo e prossimamente è disposto a fare i nomi di alcuni arbitri e giornalisti al soldo della Juve: “Tutto quello che diro’ – afferma – e’ documentato e dimostrabile. Beni facilmente monetizzabili venivano consegnati per il tramite di societa’ terze a…
da chi gestisce il calcio dobbiamo pretendere una condotta morale ineccepibile!
Finalmente gli sportivi italiani hanno capito cosa significa il tanto ostentato “stile juve”. Chissà perché pensavamo che si trattasse di una maniera diversa di gestione societaria vale a dire maggiore serietà, più rigore nel rispetto delle regole, più sedute d’allenamento, dunque, più lavoro. Invece, lo stile Juve significava accordi sottobanco tra la dirigenza della squadra torinese e il designatore arbitrale, arbitri amici cresciuti all’ombra della Gea, regali consistenti ai giornalisti e fra questi probabilmente anche Tosatti per la difesa in televisione e sui giornali, significava imporre diktat ai moviolisti per salvare, oltre che la loro, l’immagine dell’arbitro amico, insomma un vero e proprio sottobosco “malavitoso” gestito niente po po di meno che…