L’appello di Bill Gates: investite in agricoltura!
Bisogna investire in agricoltura per salvare il pianeta. L’appello questa volta arriva da Bill Gates, fondatore di Microsoft e al vertice della classifica dei più ricchi al mondo. Ospite del vertice Ifad (Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo) per il suo impegno con la Bill&Melinda Foundation, ha spiegato che per prendersi cura dei poveri bisogna prima prendersi cura dell’agricoltura. “E’ inaccettabile che l’Africa sia costretta a importare prodotti agricoli quando potrebbe essere un esportatore formidabile” ha detto Gates, intervistato oggi sulle pagine di Repubblica (da cui è tratta la foto), e ha aggiunto che tra i progetti della sua fondazione c’è proprio la selezione e il miglioramento delle sementi. “Se…
FareAmbiente – No alle borse biodegradabili
Il movimento ecologista FareAmbiente ha lanciato la sua battaglia contro le borse di mais. Motivo del contendere è l’enorme quantitativo di cibo che andrebbe impiegato per produrre queste shopper obbligatorie dal gennaio scorso. Secondo i calcoli del movimento, per sopperire al fabbisogno dell’industria chimica, in Italia occorrerebbero 190mila tonnellate di mais all’anno; come se non bastasse non tutti sono in grado di riconvertire gli impianti e molte aziende dell’industria chimica rischierebbero di chiudere. La soluzione proposta è quella di ammettere l’uso di additivi che sostituiscano il mais e rendano comunque biodegradabili le borse. via Club di Papillon
Ambiente – L’aumento delle temperature mette a riuschio le colture
Il caldo mette a rischio le colture. Il 2011 in Italia si classifica al sesto posto tra le annate più calde degli ultimi 200 anni con effetti pesanti sulla produzione: calo nei raccolti di olive (– 5%), uva da vino e niente funghi e tartufi. Ma la situazione potrebbe peggiorare con il perdurare della siccittà. In tema coltivazioni, invece, scatta l’allarme su scala mondiale. Paolo De Castro su Affari & Finanza spiega come dagli anni Novanta si sia aperta una nuova era di scarsità di cibo a livello mondiale, che ha fatto impennare i prezzi e spinto oltre la soglia della povertà 44 milioni di persone. via Club di Papillon
Salute – Occhio all’olio di palma alias olio vegetale
Non tutti gli oli vegetali sono buoni, nè per la salute nè per l’ambiente. Sul settimanale Vita, Eva Alessi dedica un approfondimento ai rischi legati all’utilizzo di olio di palma che, nelle etichette, si cela dietro l’innocua dicitura di “olio vegetale“. Alcuni grassi vegetali, se utilizzati in prodotti cotti, divengono potenzialmente pericolosi perché i processi di raffinazione a cui sono sottoposti li arricchiscono di grassi saturi con conseguente innalzamento del colesterolo. All’effetto negativo sulla salute si somma quello ambientale: per produrre l’olio di palma infatti è messa a rischio l’esistenza di intere foreste pluviali. via Club di Papillon
La plastica che fa bene alla Green Economy
Una piccola rivoluzione è in atto nel mondo del riciclo e dei materiali verdi: la plastica potrebbe diventare a breve uno dei settori più promettenti della Green Economy. Sulle pagine de l’Espresso un ampio servizio spiega come in futuro la plastica biodegradabile sarà prodotta dagli scarti di lavorazione: dalle penne dei polli destinati alla macellazione alle barbabietole, dalle alghe ai gusci degli anacardi che a breve serviranno per i computer e i telefonini. Però, avverte la ricercatrice Susan Freinkel sulle stesse pagine, essere prodotti da materiali naturali non significa essere “verdi“: la vera sfida è infatti produrre materiali completamente biodegradabili, che a oggi costituiscono meno dell’1% della plastica. via Club…
In Italia cresce il consumo responsabile
Vale 77 milioni di euro il settore dei consumi responsabili, con un trend di crescita del 13,5% l’anno. Alla base del successo non solo il criterio dell’economicità, spiega su Avvenire il sociologo Tosi, ma anche una forte motivazione di valore: “Chi acquista senza seguire le indicazioni di mercato, lo fa perché decide di spendere in maniera ragionata, individuando la merce migliore con uno sguardo all’ambiente e ai valori sociali delle aziende produttrici”. A confermarlo anche i dati del consumo critico e responsabile che interessa ormai il 15% dei consumatori italiani, mentre si stanno consolidando anche nuove modalità di fare la spesa: sono 1200 i Gas (gruppi di acquisto solidale) che…
Cambia il clima e cambia l’Italia
Muta il volto della penisola italiana secondo il rapporto Circe promosso dall’Unione europea per analizzare il futuro climatico del bacino mediterraneo. Previsto un aumento della temperatura (quasi fino a 2 gradi), crescita del livello dei mari (tra 6 e 12 centimetri) e il contemporaneo abbassarsi di quello di laghi e fiumi. Entro il 2050 anche l’agricoltura vedrà profondi cambiamenti: si ridurrà il ciclo vitale del grano (da raccogliere ad aprile) e della vite mentre l’ulivo si estenderà massicciamente verso il nord quasi a lambire la val Padana; tra le note positive: la crescita dei boschi che si stanno spostando in altezza. via Club di Papillon
Etichetta etica – Il modello francese per contrastare la GDO?
Due proposte per il mondo dell’agricoltura. La prima arriva dal Ministero dell’Agricoltura che pensa di applicare un modello francese alla realtà italiana per contrastare lo strapotere della GDO. Il ministro Romano ha annunciato di voler proporre anche in Italia la legge di modernizzazione agricola voluta da Sarkozy, che dà maggior potere ai produttori tramite accordi su base triennale con caratteristiche merceologiche e prezzi di riferimento da pagare nei tempi prestabiliti. (Il Sole 24 Ore di sabato) La Cia in collaborazione con Vas (Verdi ambiente e società) in occasione della sesta giornata del “mangiar sano” ha lanciato l’etichetta etica che permette una maggior trasparenza. Nel modello proposto dovrebbero comparire indirizzo dell’azienda…
Il nostro mare è sempre meno popolato dai pesci
Nell’Adriatico le reti dei pescatori sono sempre più vuote e il primo responsabile di ciò sembra essere la pesca selvaggia. Su Repubblica di oggi Tonino Giardini, presidente nazionale di Impresa Pesca, traccia il profilo di un disastro annunciato: “Da settembre a oggi abbiamo portato a casa il 70% in meno di merluzzi, il 50% in meno di seppie, calamari, polpi, moscardini e il 40% in meno di alici“. Principale responsabile del disastro – spiegano dalla nave di ricerca “Andrea” – è la pesca fatta con grandi barche capaci di arare il fondo del mare e la presenza di nuove flotte arrivate da Spagna, Francia e Turchia. L’unica soluzione è il…
Greenpeace contro FaceBook, mentre gli utenti vanno nel panico perché pareva che FB chiudesse a marzo
Mentre si spargeva la notizia (falsa) che il social Facebook, di cui anche noi facciamo uso, avrebbe chiuso i battenti nel Marzo 2011 (per stanchezza dello stesso fondatore), abbiamo buttato l’occhio su una questione che ci interessa parecchio. Le aziende tecnologicamente avanzate, operanti nell’informatica e nel mondo del web consumano. E parecchio! Lo ha capito Greenpeace. Difatti Kum Naidoo, executive director di Greenpeace International, ha chiesto a Mark Zuckerberg di utilizzare fonti energetiche rinnovabili per i server aziendali. Dunque un atteggiamento eco-friendly, visto che i consumi per mandare avanti la baracca di FB sono elevatissimi. Ad esempio, nel febbraio scorso Facebook aveva annunciato l’apertura nell’ Oregon di un mega data…