La tazzina di caffè a 50 centesimi è un vero affare per il gestore del bar
Abbassare il prezzo del caffè a 50 centesimi può rappresentare un affare soprattutto per il gestore del bar, lo conferma la “moda” della tazzina anticrisi che sempre più si sta diffondendo nelle città d’arte. Da Nord a Sud, infatti, aumentano i bar dove il caffè costa solo 50 centesimi. E a guadagnarci è anche il gestore perché le vendite si moltiplicano per quattro. A Verona, a due passi dall’Arena, si risparmia al Come Sinatra Cafè. A Treviso, da Insomnia Cafè. Tazzine low cost anche a Reggio Emilia e a Campobasso. Al Bar Gilda di Genova ogni dieci caffè uno è gratis. via Venerdì
La pasta resiste: è ancora la prima scelta per gli italiani
La pasta è la prima scelta degli italiani in pausa pranzo. A metterlo in evidenza sono i dati raccolti con il progetto Food (Fighting Obesity through Offer and Demand) cofinanziato dalla Commissione Europea e dalla società che distribuisce i Ticket Restaurant. Secondo i risultati dell’indagine, ben l’81,4% degli italiani fa regolarmente pausa pranzo contro un 2,3% che non la fa mai e un 16,3% che la fa qualche volta/spesso. Il 35,8% consuma il pasto in ufficio, mentre il 47,4% va al bar/ristorante e il 16,4% va a casa. Tra i piatti preferiti, naturalmente come prima scelta, non potevano mancare la pasta e il riso, scelti dal 45% degli intervistati, seguiti…
Il Bar migliore? E’ a Cossago
Il bar dei fratelli Colzani di Cassago (Lc) è stato segnalato come il migliore d’Italia dalla guida del Gambero Rosso, mentre per quanto riguarda i numeri il Piemonte vanta più referenze d’eccellenza. Primo posto in fatto di aperitivi è andato invece al Bar Lanzani di Brescia. Ma il bar all’italiana, che vede la rivincita dei giovani nella gestione, è anche una seconda casa, un luogo dove ritrovarsi per godere di piccoli sfizi che vanno dalla pasticceria ai piatti da ristorante e wine bar. Ce n’è uno ogni 400 italiani. Ci sono poi i caffè storici, veri e propri monumenti, i caffè dei grandi alberghi, i bar più adatti per la…
Pausa pranzo – Tramonta l’era del panino al bar
Cambia la pausa pranzo e finisce l’era del panino al bar. Lo rivela un’indagine condotta da Episteme in vista di Host 2011 e ripresa oggi sulle pagine de l‘Espresso: gli italiani cercano fuoricasa sandwich da gourmet, con più design e meno condimenti, e all’ora dell’happy hour arrivano le tapas e i cibi etnici. I consumatori poi iniziano a snobbare i menù a prezzo fisso e si orientano sempre più al monoprodotto: bisteccherie americane, ristoranti di pesce crudo e pancake bar. Tra i nuovi modelli che si impongono, i luoghi di contaminazione, dove si fa la spesa e si può anche mangiare: un modello su tutti è quello di Eataly. Secondo…
POTENZA DEI MEDIA
Continua la persecuzione diabolico-mediatica. Ultimamente mi è capitato di entrare in un negozio di telefonia e di sentir dire da un anziano che il suo navigatore satellitare non funzionava più. Gesù, un navigatore satellitare per orientarsi dal suo piccolo paese tra i monti dell’agrigentino alle vicine campagne, praticamente il solo percorso di tutta una vita. Facendo sforzo di una virtù che non pratico molto, la carità, ho pensato che gli anziani in fondo sono delle persone ostinate, difficile scalfirne le consuetudini, sono quelli che adorano la rozza chincaglieria, e se i ragazzi di domani non crescono completamente idioti, il merito è soprattutto loro. Eppure, quella scena era tutta una nostalgia:…