Clamoroso: Moggi da ragione a Moratti!
Mai e poi mai avremmo immaginato di sentire Luciano Moggi prendere le parti di Moratti condividendo le sue ultime uscite. Il grande accusato della disgustosa vicenda di calciopoli ai microfoni del Chiambretti Night dichiara: “Dopo Calciopoli, nulla è cambiato – dice Luciano Moggi che precisa come “quello che organizzava queste cose c’è rimasto dentro”. Il riferimento pare essere chiaro, l’attuale dirigente maximo del Milan. Ma Lucianone non si ferma qui, si spinge oltre, dando appunto ragione a colui il quale per i tifosi juventini è diventato il loro nemico numero uno, Massimo Moratti: “Oggi Moratti combatte quello che combattevamo noi. Stranamente anche lui dice che il Milan è la società…
E venne il tempo delle scuse ai meridionali.
Com’è noto nel panorama politico italiano, è nato il terzo polo, composto dalle forze autonomiste presenti nel nostro Paese, a darne il via è stato l’accordo raggiunto tra la Lega nord e l’Mpa di Raffaele Lombardo. Il nuovo soggetto politico vede assieme il diavolo e l’acqua santa, i leghisti, da sempre sui loro manifesti non hanno lesinato accuse e punzecchiature alla gente del sud, li hanno apostrofati in tutte le maniere. Era una chiara strategia politica, quella di adottare luoghi comuni lontanissima dalla realtà, per attecchire verso l’elettore tipo: gran lavoratore, sostanzialmente qualunquista e talvolta anche ignorante. Gli slogan più comuni e a volte ridicoli della Lega hanno fatto la…
scontro di civiltà!
Il caso delle vignette su Maometto (Pace su di Lui) sta dividendo non solo la politica, ma gli ambienti culturali ed ecclesiastiche dell’intera Europa. La questione si divide sul rispetto dei sentimenti religiosi altrui o la libertà di espressione della quale noi occidentali ci vantiamo. Non c’è dubbio che i simboli religiosi devono essere rispettati, rappresentano: la cultura, la fede, le origini di un popolo. L’indignazione del mondo musulmano la ritengo giusta, ma non comprendo l’efferatezza con il quale l’hanno voluta manifestare. In Iran, una grande manifestazione ha invaso dopo la preghiera del venerdì piazza Enghelab, sempre con toni assai accesi e invocazioni alla guerra santa. In Iraq, nella roccaforte…