Il pomodoro Made in Italy crea occupazione
Made in Italy, controllo rigoroso della filiera e sostenibilità sociale e ambientale possono diventare un esempio di successo economico e rilancio per un intero settore. Questo è il caso del Consorzio Cio di Piacenza che attualmente copre il 20% del mercato. Un successo, spiega su Libero il presidente del Consorzio Marco Crotti, che nasce circa vent’anni fa quando si capì che le tante cooperative dovevano mettersi insieme per creare un distretto produttivo e puntare non sui prezzi ma sulla qualità e la tracciabilità del prodotto: “Solo così era possibile sconfiggere l’invasione dei prodotti cinesi” spiega Crotti. Per garantire trasparenza e accorciare la filiera è stato acquistato, insieme a Consorzio Casalasco e Boschi Food & Beverage, il marchio Pomì dalla Parmalat: “L’idea è di proporre un vero prodotto made in Italy, dal seme in poi – spiega Crotti – garantendo il lavoro a tutta la filiera che nel nostro caso supera i 3mila lavoratori: in questo sta la sostenibilità sociale”. (Anche per questo è un pomodoro “Super”!)
via Club di papillon