E’ tempo di Modernist cuisine
Duemilatrecento pagine, uno stuolo di cuochi, nutrizionisti, fisici e microbiologi e un curatore-mecenate già braccio destro di Bill Gates alla Microsoft: in poche parole gli ingredienti di Modernist cuisine firmata da Nathan Myhrvold. L’opera si pone come un compendio delle nuove tendenze in cucina, con un Pantheon costituito da Heston Bluementhal, Thomas Keller e Ferràn Adrià (per gli italiani solo Bottura), che secondo l’autore avrebbero creato non una corrente culinaria ma un vero e proprio movimento artistico “modernista“, simile a quello che era stato l’Impressionismo. E quindi saprà influenzare il futuro (ma non è che il futuro se lo sono bruciato da un paio di anni? ndr). Quello che per i suoi elogiatori “E’ il libro di cucina che porrà fine a tutti i libri di cucina” ha però anche qualche difettuccio: dal costo sostenuto (625 dollari per tutti i sei volumi) alle attrezzature richieste che forse possiede soltanto Adrià (sempre che non siano state dismesse insieme al ristorante).
via Club di Papillon
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