INCULCA-MENTE – La nostra risposta a Berlusconi
In questi giorni il mondo della scuola si è mobilitato, finalmente compatto, per ribattere alle inaccettabili esternazioni del premier Silvio Berlusconi, il quale ha affermato che “… libertà vuol dire avere la possibilità di educare i propri figli liberamente, e liberamente vuol dire non essere costretti a mandarli a scuola, in una scuola di Stato, dove ci sono degli insegnanti che vogliono inculcare principi che sono il contrario di quelli che i genitori vogliono inculcare ai loro figli educandoli nella loro famiglia …”.
Il Comitato d’agitazione permanente delle scuole biellesi, prende una ferma posizione contro la dichiarazione dal Presidente del Consiglio. Sono parole che pesano come pietre e dimostrano come la missione fondamentale della scuola sia stata mal compresa e peggio interpretata da chi le ha pronunciate.
La scuola pubblica non esiste per inculcare alcunché: le molteplici diversità di valori e di comportamenti che osserviamo tra i ragazzi, dimostrano che la scuola non è una fabbrica dalla quale escono uomini e donne plasmati con lo stampino di un’ideologia.
Noi insegnanti siamo consapevoli che la nostra prima funzione è quella di istruire i ragazzi e nel farlo diventiamo anche degli educatori. Nel nostro lavoro ci deve essere:
• l’impegno per motivare gli alunni;
• la disponibilità a spiegare e ripeter per cercare di fare in modo che tutti possano comprendere;
• l’attenzione ad incoraggiare chi ha difficoltà e pensa di non farcela;
• la serietà nel riprendere e correggere i ragazzi che non si sono impegnati a fondo;
• la responsabilità di favorire l’accoglienza e l’integrazione degli alunni diversamente abili o stranieri, proponendo comportamenti fondati sul rispetto, la fratellanza, la verità e la giustizia;
• il dovere di aggiornarsi per migliorare le metodologie didattiche in modo da rendere più efficaci e coinvolgenti le lezioni;
• la volontà di sostenere chi sta attraversando momenti difficili offrendogli il nostro supporto.
Noi insegnanti sappiamo che siamo chiamati a collaborare con i genitori affinché ogni ragazzo riesca a trovare una sua identità personale unica e non ripetibile. Nostro compito specifico è quello di aiutarlo a tirar fuori i suoi talenti per metterli a frutto nella ricerca di una sua strada di vita.
Noi insegnanti desideriamo che i nostri studenti possano crescere studiando e sviluppando tutte le loro capacità, ci auguriamo che tutti, al termine degli studi, possano trovare un lavoro dignitoso. Noi insegnanti sogniamo di poter vedere i nostri ex alunni impegnati nella società con un profondo senso di responsabilità civile e umana, in grado di realizzare carriere brillanti, capaci di rendere migliore la società e questo nostro pianeta. MAI vorremmo leggere sui giornali che nostre ex alunne abbiano dovuto partecipare a festini o bunga bunga, per pagarsi gli studi o per poter vivere.
Nonostante un Capo del Governo che con i suoi comportamenti, le sue parole e i suoi mezzi di comunicazione offre ogni giorno pessimi modelli di vita, la scuola resiste e finora è riuscita a far fronte alle ferite infertegli da una lunga serie di scelte dissennate che hanno ridotto le risorse umane e finanziarie a sua disposizione. La scuola sta continuando, giorno dopo giorno, con semplicità, a fare il suo lavoro: contribuire a immaginare e costruire la società di domani.
Il Comitato d’agitazione permanente delle scuole biellesi difende la scuola pubblica e la sua fondamentale funzione e invita colleghi, genitori ed alunni a partecipare al dibattito, sia di persona agli incontri del martedì, sia via mail scrivendo a comitatoscuolebiellesi@alice.it
…ma ora troviamoci tutte/i sabato 12 marzo, ore 15.00 sotto i portici del Comune di Biella, scarica il volantino [LINK], stampalo e mettilo nella bacheca della tua scuola.