Riparte il toto – graduatorie
La sentenza 41 della Consulta ha, dunque, bocciato il criterio di definizione delle graduatorie provinciali per docenti di II fascia, giudicando legittimo il riconoscimento del punteggio posseduto (inserimento a pettine) dai docenti trasferiti da altre graduatorie.
In concreto, quale effetto potrà avere la sentenza?
Prima di tutto spetterà ora al Tar Lazio – che, in proposito, aveva sollevato dubbi di legittimità davanti alla Corte – dare seguito alla sentenza a favore dei 15 mila docenti che, attraverso l’Anief, aveva presentato ricorso contro l’ordinanza applicativa del “milleproroghe”.
Il Tar chiederà al Miur di procedere alla revisione delle graduatorie nei confronti dei 15 mila docenti. Il ministero dovrà procedere in tal senso disponendo anche i possibili effetti conseguenti a tale revisione di graduatorie con effetto retroattivo.
Se le nomine dovute danno luogo ad un nuovo rapporto di lavoro (nel caso in cui i ricorrenti, ora vincitori, non avessero avuto alcuna nomina), occorrerà disporre il pieno riconoscimento giuridico della nomina mancata.
La questione si fa un po’ più complicata per i possibili effetti economici derivanti dalla nomina mancata. Dovrebbe essere un atto dovuto di integrazione economica da parte dell’Amministrazione scolastica (se il Tar si pronuncerà in tal senso) altrimenti occorrerà agire in sede civile.
Molto più complessa è l’eventuale situazione derivante dalla nomina in ruolo che, in qualche caso, sarebbe spettata per effetto di un ordine di graduatoria diverso.
Spetterà al Miur decidere se sanare il tutto confermando in ruolo gli uni e gli altri o no. Dalla decisione potrebbe derivare un nuovo contenzioso.
Già ieri, dalle prime dichiarazioni del capo dipartimento Giovanni Biondi, si era capito che il Ministero ha pronto un piano B: “Sarà inevitabile rifare le graduatorie e stiamo preparando un emendamento da inserire nel milleproroghe che, rifatte le graduatorie, congeli il meccanismo.” Piano B.
Secondo quanto apprendiamo da un comunicato, il MIUR ritiene adesso di “avere mano libera”, poichè: “la sentenza della Corte Costituzionale abroga l’intero comma 4 ter dell’art. 1 della legge 167/2009 (legge salva-precari) che prevedeva non solo l’inserimento in coda per il biennio 2009-2010 e 2010-2011 in tre province oltre quella di appartenenza, ma anche l’inserimento a pettine in una sola provincia per il biennio 2011-2012 e 2012-2013.” Quindi, sempre secondo il MIUR, attualmente c’è una vacanza legislativa che regoli la gestione delle graduatorie ad esaurimento, da qui l’elaborazione di un nuovo sistema.
In cosa consisterà questo piano B? Il MIUR non si sbilancia, ma pone un obiettivo, quello di “offrire in ogni caso le maggiori occasioni di impiego ai docenti per evitare che il ripristino della normativa previgente (legge 296/2006), determinato dalla sentenza della Corte Costituzionale, comporti un congelamento delle occasioni di lavoro alle sole graduatorie provinciali di appartenenza e l’insorgere di nuovo precariato.”