Parco archeologico di Eraclea Minoa – Atlantide di Platone
Domani sera 12 agosto ore 21.15 si conclude il ciclo di spettacoli di Teatri di Pietra a Eraclea Minoa con lo spettacolo di Eleonora Brigliadori, protagonista di “Atlantide di Platone” di cui firma anche la regia.
In questo testo inedito, dalla concezione modernissima, il pubblico stesso potrà rivelare e scoprire il significato nascosto nel misterioso mito di Atlantide, rimasto irrisolto da millenni. A rivelare la nuova tesi sarà l’Anima stessa di Platone (interpretata da Eleonora Brigliadori), impegnata, attraverso i secoli, nel lungo viaggio della “reminescenza”. Il testo, fedele alla struttura dialogica degli scritti Platonici, si apre nel contesto storico greco sotto la dominazione romana (529 d.C.). Il governo dell’Imperatore Giustiniano ha purtroppo deciso la chiusura della celeberrima Accademia Ateniese fondata dallo stesso Platone, istituzione che vide la nascita, tra i tanti illustri allievi, quella del suo naturale successore Aristotele. È l’ultimo giorno d’insegnamento in Accademia, una vena di tristezza incombe, ma una vela è pronta a portarci, l’indomani, verso altri lidi.
L’ultima studentessa, Alma, ha scelto di presentare la sua dissertazione proprio su Crizia, cercando una risposta agli enigmi d’Atlantide. In coerenza con le conoscenze occulte, l’anima di un uomo è infatti, per necessità, il suo polare femminile. Alma è un’Anima Senziente, non sa ancora nulla del suo legame con Platone, è incosciente della sua origine spirituale e della presenza della sua guida, riesce solo a sentire un forte impulso volitivo, una spontanea simpatia verso gli scritti del filosofo. Si intreccia così, nella ripetizione delle vite, in una tesi suggestiva, avvalorata dallo stesso pensiero Platonico, un susseguirsi di ricerche dell’Anima attraverso epoche e luoghi diversi. In un triangolo di relazioni tra l’Io superiore del filosofo, forza ispiratrice e sua guida spirituale, completato da una continua metamorfosi del Maestro che incontra nella ricerca, l’Anima diviene il fulcro delle forze che agiscono sull’uomo tra Cielo e Terra. La sua indagine, in un avvincente disvelamento di elementi inattesi, rivoluziona la tesi iniziale, mentre, al tempo stesso, si mette in luce la debole verità di una Scienza transitoria e astratta, al cospetto dell’antica conoscenza.
Con domande sempre nuove che la spingono ad intraprendere ricerche in ambiti del sapere apparentemente lontani dalla tesi iniziale, Alma ritrova nuovi fondamenti coerenti per una “rivoluzione copernicana” del testo, mentre si compie per Lei il prezioso e ineffabile viaggio verso l’Anima Cosciente che la conduce fino ai giorni nostri. La drammaturgia sfonda ripetutamente la quarta parete del teatro. Realtà e storia si espandono, in senso Apollineo, verso le sfere spirituali introducendo la presenza dell’io Platonico come deus ex machina greco che tutto avvolge e comprende ma, in senso rettilineo, la struttura temporale esprime il mondo Dionisiaco individuale e lo affida direttamente al pubblico. Il percorso che l’anima compie per uscire dal labirinto delle incongruenze richiede un’attività personale ed è l’identico percorso del pubblico che, arriverà alla fine a trarre le dovute conclusioni. In scena gli elementi simbolici del labirinto Atlantideo si trasformano, in continua evoluzione, mossi dall’Anima, finché, da frammenti incongruenti, prendono una “forma” che è “essenza e sostanza” stessa del mito, secondo la più autentica logica Platonica.
Al pubblico la straordinaria emozione di arrivare, insieme all’anima di Platone stesso, forse ancora tra noi, alle proprie conclusioni. Un excursus visivo cognitivo, un connettere di ambiti e relazioni inattesi che fanno affiorare e corroborano, inequivocabilmente, la nuova sorprendente interpretazione del testo. In scena Eleonora Brigliadori (L’anima di Platone), la voce di Platone è di Roberto Pedicini.