Tolo Tolo, successo ai botteghini
arte e cultura

Tolo Tolo: le promo populiste hanno funzionato

Quale geniaccio di Checco Zalone ha registrato di proposito le promo di Tolo Tolo, mettendo in evidenza alcune scene che in realtà nel film non ci sono. Chi si aspettava dunque un film contro gli immigrati alla fine è rimasto deluso, non a caso stiamo leggendo molte critiche.

E’ un film noioso, è un film che non fa ridere, non sembra un film di Checco Zalone, forse un po’ hanno ragione, anche se i film di Zalone oltre a farci “sganasciare” dalle risate hanno sempre lasciato un punto di domanda o una riflessione.

In Tolo Tolo, Zalone ha voluto probabilmente fare, con grande ironia, spesso talmente sottile che non tutti sono riusciti a cogliere,  la sua persona denuncia sull’odio che in questi anni è stato calato sugli italiani come “sole a catinelle”, perdendo, in alcuni casi, di vista il senso di umanità che dovrebbe essere parte di ciascuno di noi.

Il nemico è l’immigrato, la paura arriva dagli immigrati, i ladri sono gli immigrati e noi se non arriva un super eroe rischiamo di morire per mano di un immigrato.

Ed eccoci ad osannare il supereroe di turno e io non vedo l’ora di vederlo all’opera se non altro per vedere se riesce a mantenere l’1% delle promesse fatte in questi ultimi anni.

Ritornando al film Tolo Tolo, dico subito che a me è piaciuto, a tratti l’ironia è stata talmente amara che non sapevo se ridere o se stare zitto a riflettere, consiglio, tuttavia, di andare a vederlo al cinema, oppure aspettate che arrivi su Prime Video (registrarsi e vedere qualche film è gratuito per i primi 30 giorni, poi bastano 36 Euro l’anno, ma basta disdire prima). Ma almeno se siete critici non dovete spendere i soldi per il cinema.