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COMUNICATO – Ci siamo finalmente! I Pas tanto ambiti dai precari della scuola italiana volgono al termine

Fra un mese i giochi saranno fatti e i frequentanti il percorso abilitante speciale sosterranno l’esame finale, acquisendo ancora un altro titolo. Dei precari italiani, invece, in attesa della sentenza del Consiglio di Stato, in possesso di 540 e più giorni di servizio, esclusi per una manciata di giorni mancanti al “terno secco“, che sarà? Di recente riceviamo mail in cui alcuni ricorrenti esprimono il timore di aver superato gia’ il numero di assenze stabilito dal decreto dipartimentale 45/13 pubblicato il 22 novembre 2013, il quale fornisce le indicazioni per l’organizzazione dei corsi e definisce i criteri per una eventuale ripartizione degli aspiranti in più anni accademici, sottolineando che “la frequenza è obbligatoria: sono consentite assenze (da recuperare con modalità on-line) fino al 20% “.

 

I docenti precari ricorrenti si chiedono, perciò, come recupereranno le lezioni perse, se il CdS si sarà pronunciato positivamente pochi giorni prima della fine dei corsi e in che modo potrebbero sostenere gli esami d’indirizzo e dell’area comune senza aver avuto il tempo necessario per prepararsi adeguatamente come i loro colleghi attualmente frequentanti. Per non parlare, poi, dell’esame finale abilitante previsto in gran parte delle universita’ italiane per la meta’ di luglio, sulle cui modalità di svolgimento i non frequentanti non possiedono nessuna informazione . Infine, ribadiscono che molti di essi risiedono in regioni in cui non è previsto lo scaglionamento e pertanto, non potranno sperare neppure nell’ ammissione al Pas nell’anno accademico successivo 2014/2015.

 

Considerato il principio di autonomia di cui gode ogni universita’ italiana, non sarebbe opportuno, considerata la lentezza della Giustizia italiana, offrire loro la possibilita’ di sostenere gli esami nel mese di settembre, garantendo così una preparazione adeguata e degna di un percorso abilitante, pagato con grandi sacrifici economici? Stiamo parlando di docenti con più di 540 giorni di servizio, ai quali non si può chiedere di iscriversi in futuro a una laurea abilitante destinata piuttosto a studenti ancora in fasce! Certamente non saremo noi ad influenzare la scelta delle universita’ italiane coinvolte nell’attuale sistema formativo e nella gestione dei Pas, ma almeno vorremmo ricondare che nell’attuale panorama esistono anche i docenti precari ricorrenti che attendono ancora la loro abilitazione!

Docenti ricorrenti con 540 giorni di servizio

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