Appello per il rinnovo salvaprecari 2013/2014
Riceviamo e pubblichiamo
Siamo un gruppo di docenti precari che per anni hanno consentito il funzionamento della scuola italiana. Poi sono arrivati i tagli, la crisi economica dello Stato Italiano che impedisce ai presidi di nominare i supplenti, l’apertura della graduatorie. Un cataclisma ha investito la nostra vita lasciandoci senza lavoro e soprattutto senza speranze per il futuro. L’anno scorso un Parlamento insensibile alla nostra drammatica situazione ha deciso di impedire il rinnovo del salvaprecari ritenendo che i precari “lasciati indietro” fossero ormai troppo indietro da poter essere considerati. Adesso la situazione è cambiata. Il Parlamento si è rinnovato e speriamo si sia rinnovato anche nei contenuti e nella sensibilità oltre che nelle persone. Abbiamo aspettato e sperato che nel decreto scuola recentemente approvato qualcuno si ricordasse di noi e abbiamo esultato quando abbiamo letto del rinnovo del “salvaprecari”. Poi però è arrivata la delusione: nessun salvaprecari ma solo la possibilità per una fascia limitata di”fortunati” precari pugliesi di avere il punteggio, addirittura pregresso per il progetto “Diritti A Scuola”. E tutti gli altri senza lavoro? La norma lascia aperta la possibilità alle altre regioni di attivare progetti, ma le regioni risponderanno? La stessa Puglia attiva i progetti ma solo per poche classi di concorso (purtroppo sempre le stesse) e i precari appartenenti ad altre classi?
Senza lavoro e senza punteggio solo perché non abbiamo alle spalle una forza politica che ci sostiene. Ebbene, noi cerchiamo aiuto e ci rivolgiamo a tutto il Parlamento e a tutte le forze politiche che ancora hanno a cuore il destino dei precari.
Chi accoglie la nostra richiesta di aiuto? Chi è disposto a portare avanti la nostra causa? Chi è disposto a combattere per noi per chiedere nella prossima legge di stabilità la modifica del nuovo salvaprecari e la sua riconversione nella modalità tradizionale? Siamo speranzosi che qualcuno voglia accogliere il nostro appello.
Grazie