La storica “Antica Focacceria” di Palermo, costretta a ricorrere alla cassa integrazione
Il pani ca’ meusa o u paninu ca’ milza (a secondo dei dialetti) è una delle ghiotterie più apprezzate dai siciliani.
Tempo fa sulla qualità di tale panino avevamo fatto una nostra indagine in provincia di Agrigento promuovendo poi a pieni voti uno storico locale di Agrigento.
Ma il locale storico siciliano rimane l’Antica Focacceria di Palermo del quale aveva scritto anche il nostro amico Tommaso Farina (leggi). Ebbene la crisi economica di questi tempi non lo ha risparmiato.
Il titolare, Vincenzo Conticello, con grande rammarico, è stato costretto a mettere in cassa integrazione otto dei suoi 36 dipendenti.
“La crisi si è abbattuta anche su di noi – dice Conticello – ma sono convinto che supereremo anche questo momento, come abbiamo superato fasi ancora più difficili nei nostri 174 anni di storia: dalle due guerre mondiali, al terremoto per finire al periodo dell’allarme per la mucca pazza”.
Ma per stessa ammissione del titolare pare che dopo aver denunciato i suoi estortori e “dopo il processo e le condanne, alcune persone che frequentavano abitualmente il locale non sono più venute e il fatturato dunque è diminuito”. “Ma continuo ad avere fiducia nello Stato e nei palermitani onesti che ogni giorno mi danno coraggio – conclude l’imprenditore – Sebbene stia pagando un prezzo alto rifarei tutto quello che ho fatto, che ha consentito di creare a Palermo un movimento di svolta nella lotta al racket”.
Noi siamo convinti che il locale ritornerà agli splendori di un tempo, anche perchè il “pani ca’ meusa” che si mangia nell’Antica Focacceria del quartiere San Francesco, non si mangia da nessuna altra parte.