Bravo Stefano Masciarelli ad interpretare il vecchio avaro Euclione
“Aulularia” è tra le commedie plautine più divertenti. Il testo piacevole per natura è diventato ancor più divertente grazie all’interpretazione, nel ruolo del vecchio avaro Euclione, di Stefano Masciarelli.Tutto ruota attorno ad una pentola piena d’oro che il vecchio ha trovato sepolta nel suo giardino. Dopo averla nascosta in casa, ha smesso persino di uscire perché ossessionato dal timore che qualcuno gliela possa rubare. Attorno alla pentola si susseguono altri eventi: il vecchio scapolo Megadoro, suo vicino, si offre di sposare la figlia di Euclione, Fedra, pur senza dote. Euclione accetta con entusiasmo, ma non sa che la ragazza, violentata durante le feste di Cerere dal nipote di Megadoro, Liconide, sta per partorire. Intanto Strobilo, servo di Liconide, riesce ad impossessarsi della pentola. Quando al disperato Euclione verrà restituita, egli consentirà alle nozze tra il giovane e la figlia, e l’oro servirà da dote per il matrimonio, giusto e riparatore. I motivi della commedia rinviano tutti alle allucinazioni del vecchio avaro, che vede in ogni cosa esseri mostruosi miranti a sottrargli il tesoro.
Per questa messa in scena Walter Manfrè, che firma la regia, si è ispirato alla tecnica dell’avanspettacolo, corrispondente modello moderno della comicità plautina. Una comicità non banale e sanguigna tipica scrittura dello scrittore latino, densa di citazioni popolari e di volgarità talora indicibili perché fini a se stesse e quindi non divertenti, ma indispensabili per far ridere il pubblico di Plauto.