Con la crisi vince l’alimentare “fatto in casa”: si preparano in famiglia pane, formaggi e conserve e si riscoprono i piatti “antispreco” della nonna…
VERCELLI/BIELLA, 13 marzo – La crisi aguzza l’ingegno e anche la manualità in cucina: sono sempre più numerose, infatti, le famiglie che riscoprono le preparazioni “fai da te” e le ricette della nonna per produrre in casa pane, focacce, conserve e persino formaggi o yogurt.
Dalle ricette per riutilizzo degli avanzi ai piatti della nonna con i tagli di carne di più “povera” tradizione nella “spending review” delle famiglie italiane entra un po’ di tutto.
“Si risparmia senza rinunciare alla qualità” affermano il presidente e il direttore di Coldiretti Vercelli-Biella, Paolo Dellarole e Domenico Pautasso. “In molti acquistano farine, latte, frutta e verdura direttamente nelle nostre imprese agricole o presso gli agrimercati: materie prime di alta qualità e di provenienza certa, che danno spunto per preparazioni prelibate”.
Secondo una recente indagine di Coldiretti/Swg un italiano su tre prepara più spesso rispetto al passato la pizza in casa, il 19% in più fa il pane e l’11% i dolci. Si diffondo anche gli orti, coltivati ormai da quasi una famiglia italiana su tre. In Lombardia, quelli urbani su terreni comunali sono oltre duemila.
In tempi di crisi la tendenza è quella di riscoprire il piacere di cucinare partendo da materie prime fresche e di qualità. Lo dimostra l’aumento di quanti acquistano prodotti locali (40%) e scelgono solo frutta e verdura di stagione (50%), con un balzo record del 23% in un anno degli acquisti fatti direttamente dal produttore.
“L’applicazione di semplici principi e tecniche dell’economia domestica permette di risparmiare fino al 30% delle spese nel bilancio familiare” sottolinea la Coldiretti di Vercelli e Biella. Polpette di carne o riso, frittate, focacce farcite, ratatouille e macedonia di frutta non sono solo una ottima soluzione per non gettare nella spazzatura gli avanzi, ma aiutano anche a non far sparire tradizioni culinarie dell’enogastronomia vercellese e biellese (la stessa panissa è ottima “al salto” il giorno dopo la sua cottura
I piatti antispreco sono tanti, basta solo un po’ di estro e si possono preparare degli ottimi “friciulin” con gli avanzi del riso, della polenta, oppure con la carne macinata e gli avanzi dei salumi. Con i fondi dei salumi si può preparare anche la “frità rugnusa”, una saporitissima frittata della tradizione popolare.
Gli avanzi di verdure trovano spazio in minestre e minestroni, impreziositi dal riso vercellese, mentre se si avanza un po’ di risotto è possibile preparare gustosi “arancini”… prendendo in prestito la ricetta dalla tradizione siciliana.
Se avanza del pane, invece, si può optare per la classica “torta di pane” (insaporita da mandorle, nocciole e, se c’è, il cioccolato: è molto diffusa nel Biellese e in Valsesia) o la “supa mitunà” biellese (con pane raffermo, brodo ed erbette).
Ma anche la frutta può essere facilmente recuperata se caramellata, cotta per diventare marmellata o semplicemente in macedonia.
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