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Concorso – Tutte le illegittimità e le criticità del bando

DECRETO N. 82/2012
Indizione dei concorsi a posti e cattedre, per titoli ed esami, finalizzati al reclutamento del personale docente nelle scuole dell’infanzia, primaria, secondaria di I e II grado.

Punti di dubbia legittimità

•    Validità triennale delle graduatorie di merito.
Sebbene l’art. 35, comma 5 ter del Dlgs 165/2001 preveda che “Le graduatorie dei concorsi per il reclutamento del personale presso le amministrazioni pubbliche rimangono vigenti per un termine di tre anni dalla data di pubblicazione”, l’art. 1 del decreto 82, considera i posti vacanti e disponibili in ciascuna regione solo per due anni (2013/2014 e 2014/2015)

•    Mancata esplicitazione dei criteri di ripartizione dei posti.
L’atto non rispecchia i requisiti di trasparenza ed imparzialità richiesti dalla legge (Dlgs 150/2009). Nel testo infatti non vi è alcun cenno ai criteri di calcolo e previsione dei posti disponibili ed alla conseguente ripartizione dei posti disponibili sul territorio nazionale.

•    Esclusione dei docenti di ruolo. L’art. 2, comma 6 espressamente prevede che non possono partecipare ai concorsi coloro che alla data di pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale prestano servizio su posti e cattedre con contratto individuale di lavoro a tempo indeterminato nelle scuole statali.
Questo in violazione dell’art. 51 Cost per cui “Tutti i cittadini dell’uno o dell’altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge”

Punti di illogicità

•    Esclusione dei laureati dopo il 2003. Il bando, tra i requisiti di ammissione, all’art. 2 prevede l’esclusione di quanti abbiano conseguito la laurea dopo il 2003, attendendosi in ciò al disposto del DI 460/98.
La mancata attuazione del nuovo sistema di reclutamento impedisce a tutti coloro che abbiano conseguito un titolo di studio successivamente all’anno accademico 2002/2003 e non siano in possesso di abilitazione all’insegnamento, di accedere alla procedura concorsuale, con evidente discriminazione nei confronti di coloro che possiedono i titoli previsti dal decreto 460/98.