I COBAS a fianco degli inidonei e degli ITP ex Enti locali
Continua da numerose settimane la dura lotta dei docenti “inidonei” (ovvero: idonei ad altri compiti) contro le scelte dei tecnici del governo Monti, che puniscono i lavoratori e le lavoratrici più deboli, gli insegnanti che per gravi patologie non possono più svolgere lavoro in classe. Infatti questi docenti saranno licenziati e riassunti come lavoratori amministrativi o tecnici. È questo quanto previsto dalla L. 135/2012 (la spending review) che taglia sanità, scuola ed enti locali per miliardi di euro mentre la Legge Mancia elargisce un premio di ben 160 milioni di euro ai gruppi parlamentari a fronte di una spesa per i docenti “inidonei” di soli 38 milioni.
I Cobas sostengono la giusta lotta dei docenti “inidonei” perché:
– gli insegnanti inidonei lavorano quotidianamente su posti assegnati con regolare contratto;
– la riassunzione nei nuovi ruoli comporterà per gli inidonei un esubero di 1.100 unità di personale, che sarà messo in mobilità una volta diventato ATA;
– il lavoro svolto dagli “inidonei” è funzionale all’attività didattica e si inserisce a pieno titolo come sostegno al piano dell’offerta formativa, visto che i docenti lavorano per 36 ore settimanali nelle biblioteche, nei laboratori, o nelle segreterie con funzioni di supporto al piano didattico;
– le precarie condizioni di salute non consentono alla stragrande maggioranza dei docenti inidonei, di potersi spostare dalla attuale sede di servizio; così come non permetterebbe loro di svolgere proficuamente il lavoro nelle future segreterie scolastiche o nei laboratori.
La lotta degli “inidonei” ha portato, finora, alla mancata firma del relativo decreto da parte del ministro Profumo, ma permane il rischio che il decreto possa essere firmato quanto prima per la copertura dei posti in ruolo del personale ATA, che dovessero risultare vacanti dopo il trasferimento dei docenti inidonei. Ricordiamo che il MEF non ha approvato il contingente dei posti per l’immissione in ruolo dei precari ATA, perché sostiene che i posti disponibili saranno assorbiti dagli inidonei, salvo un residuo di circa 1.000 disponibilità.
Siamo di fronte, dunque, a una grave situazione che investe il futuro di tutti i docenti “inidonei” ma anche dei precari ATA che si vedrebbero “scippare” qualche migliaio di supplenze.
Occorre, perciò, non arretrare di fronte alla protervia del potere per ottenere la permanenza dei docenti inidonei sui loro posti e l’immediata chiamata dei precari ATA sui posti disponibili.
Solo in questo modo, così come si è proposto per i docenti delle classi di concorso C555 e C999e per gli ITP in sovrannumero, le scuole potranno iniziare in maniera adeguata e senza ulteriori problemi di gestione il nuovo anno scolastico, permettendo a chi ha titoli e professionalità acquisite di spenderli nel posto di propria competenza e a studenti e genitori di non essere privati di un supporto qualificato per l’attuazione piena del piano dell’offerta formativa.
Su queste tematiche, sabato 15 settembre 2012 si terrà un convegno nazionale del CESP (il centro studi dei Cobas) a Roma presso il Centro Congressi Cavour (via Cavour 50a ) dalle 9 alle 14.
Inoltre, i Cobas stanno promuovendo assemblee con docenti “inidonei” e precari ATA in numerose parti d’Italia. Invitiamo questi lavoratori a parteciparvi e a contattare la sede Cobas più vicina.