La lettera dei docenti del gruppo: docenti non abilitati con almeno 360 giorni di servizio e MIDA
Riceviamo e pubblichiamo una lettera di risposta a “Gli insegnanti con diploma magistrale (entro il 2002) dissentono dalla manifestazione del FLI per i precari della III fascia”
In risposta alle osservazioni dei gruppi “Insegnanti diploma magistrale abilitante (entro il 2002)” e quello “Docenti di III fascia e punto. Sì alla libertà di parola”, il gruppo DOCENTI NON ABILITATI CON ALMENO 360 GIORNI DI SERVIZIO e il MIDA precari (Movimento insegnanti da abilitare) tengono a precisare che il dissenso verso la manifestazione del 7 luglio a Napoli promossa da FLI per chiedere il riconoscimento dei 360 giorni di servizio come requisito per accedere ai corsi abilitanti speciali può considerarsi legittimo nel momento in cui i colleghi non abilitati NON vengano esortati a “non partecipare ad una iniziativa in cui si chiede la negazione di diritti acquisiti”. Tale atteggiamento, oltre a ledere la libertà di scelta dei membri del gruppo, ha assunto aspetti poco corretti con una serie di iniziative via e-mail con le quali si invitano i colleghi a non aderire alla manifestazione poiché contribuisce “a creare una società ingiusta”, fino a degenerare in alcuni casi in inutili e irrispettosi attacchi personali. Si precisa, inoltre, che i gruppi suindicati che hanno intrapreso altre soluzioni alla questione dei docenti non abilitati non possono farsi portavoce delle istanze di tutti i diplomati magistrale o dei docenti non abilitati che chiedono a gran voce il TFA speciale.
Secondo il nostro punto di vista la regolarizzazione “di migliaia di persone che hanno permesso negli ultimi anni alle scuole statali e paritarie di funzionare nonostante l’assenza di abilitati” deve necessariamente rientrare all’interno della discussione politica prima di passare al vaglio degli organi competenti. Solo con la modifica del D.M. n. 249/2010 (che compare già nella bozza presentata al Cnpi) richiesta dalla Corte dei Conti i docenti non abilitati con i dovuti requisiti potranno accedere ai TFA speciali.
Pertanto, riteniamo opportuno portare avanti le nostre istanze pur rispettando le posizioni divergenti di altri gruppi o associazioni, invitandoli più al dialogo, al confronto civile e al rispetto reciproco piuttosto che intentare inutili campagne mediatiche volte a screditare i risultati conseguiti grazie alla sensibilizzazione e al sostegno delle forze politiche coinvolte, dei sindacati confederali che siedono al tavolo delle trattative con il Miur e soprattutto dei colleghi che si stanno battendo senza alcun tornaconto personale.
Paglione Massimo