Riconversione sul sostegno – L’indecenza del docente, scrive la Professoressa Teresa Sicoli
Da più parti ormai si sferrano attacchi a dir poco ridicoli. Sono sempre più convinta, ed è per questo che continuo a scrivere, che la confusione regna sovrana in merito ad una questione molto semplice.
Chi è il Docente?
[..] Dal verbo latino ‘docere’ è colui che sa ammaestrare, insegnare, ed appartiene alla figura professionale dei ‘lavoratori della conoscenza’. L’insegnamento è regolamentato dall’art. 33 della costituzione italiana, e la metodologia specifica con la quale realizzare gli obiettivi dell’insegnamento stabiliti dalle norme, è lasciato alla libertà dei docenti. Vale a dire alla loro ricerca didattica, alla loro scelta consapevole e quindi alla loro responsabilità personale.[..]
L’insegnante di sostegno è un DOCENTE specializzato nella didattica speciale per l’integrazione di alunni diversamente abili. [..]La figura dell’insegnante di sostegno è nata come risorsa finalizzata ad attuare interventi di integrazione, ASSIEME agli insegnanti curricolari.[..]
Premesso ciò, (fonte Wikipedia) mi sembra ovvio non dar seguito a tutte le inutili polemiche di questi giorni che vedono obbrobriose dichiarazioni e manifestazioni personali e poco pregne di forte componente pedagogica , ma che si basano su allarmanti argomentazioni meramente enfatiche che a destra e a manca reclamano interventi riparatori da parte delle figure istituzionali preposte.
Allora, anche io mi rivolgo al Ministro e chiedo che a questo punto si prenda carico di portare nei giusti ranghi le esternalizzazioni che buttano fango sulla categoria intera del personale docente.
Il Ministro si faccia anche portavoce, a questo punto del fatto che il docente sia massima espressione sociale, culturale, istituzionale, e soprattutto che sia il vero ‘ garante educativo’ dei protagonisti della Scuola Pubblica Italiana: gli alunni.
E se tutti siamo docenti, e tutti siamo abilitati all’insegnamento, tutti sono alunni anche i diversamente abili che fanno parte dell’intera classe e che l’intero consiglio di classe, in quanto organo sovrano, ha l’obbligo di disciplinare, tutelare ed integrare con un piano d’azione mirato.
Cerchiamo di fare il nostro lavoro e in quanto ‘lavoratori della conoscenza’ cerchiamo di farlo senza screditare l’altro. Si può capire lo stato d’animo di ognuno a difesa del proprio lavoro in quanto tale (la criticità del momento è sicuramente l’elemento scatenante di questa ‘guerra’), ma non si può accettare questa bruttissima pagina delle Scuola Pubblica Italiana che vede una ‘CANNIBALIZZAZIONE’ (passatemi il termine economico) voluta da altri e non da noi.
Prof.ssa Teresa Sicoli
Docente di laboratorio Insegnante Tecnico Pratico