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ITP doppia vittoria in tribunale, Ministero condannato a pagare gli arretrati

L'impegno della uil scuola per restituire la dignità agli ITP

La battaglia inizia da docente che assieme ad altri colleghi ITP costituimmo il famoso Coordinamento per arginare le mire riformiste (licealizzazione degli Istituti tecnici) dell’ex ministra Moratti.

Voleva spazzare via la figura e con essa tutte le attività didattiche di laboratorio. Abbiamo resistito ed abbiamo convinto i politici che quella riforma non penalizzava noi, ma l’Istruzione e il Paese. Si sarebbero perse le competenze tecnico pratiche, discipline presenti nei tecnici e nei professionali solo così si acquisiscono in maniera completa (teoria più pratica).

Convincemmo anche la ministra Moratti con interventi anche a Porta a Porta.

Poi arrivò la Gelmini che, “costretta” da Tremonti, operò i famosi tagli lineari, oltre 8 miliardi di Euro vennero tagliati alla scuola e a rimetterci furono soprattutto gli istituti tecnici e professionali in particolare le discipline tecnico scientifiche. Ma riuscimmo a salvare la figura del docente di laboratorio, finita anch’essa nel mirino del governo di centro-destra che per mero risparmio voleva eliminare le compresenze senza nemmeno capire perchè esistevano.

Resistemmo, ci salvammo dopo lotte, scioperi, interventi in radio, in TV, sulla stampa.

Molti ITP e molti docenti teorici tuttavia finirono in soprannumero, si persero moltissimi posti. I precari per anni non lavorarono più e per gli esuberi iniziò una nuova battaglia, quella della sopravvivenza visto che si paventava la cassa integrazione biennale e poi il licenziamento.

La via da seguire era una sola, la riconversione su base volontaria sul sostegno, dopo ovviamente un’adeguata preparazione universitaria.

Anche in questo caso abbiamo avuto tutti contro, i politici, talvolta anche sindacati, gli stessi colleghi precari, ma anche gli ITP che credevano che stavamo svendendo la categoria, non tutti per fortuna, quelli più svegli intuirono che invece si trattava di un’opportunità. Un arricchimento professionale e la possibilità di migliorare anche la situazione lavorativa.

Io e pochi altri riuscimmo ad ottenere i corsi di riconversione, riuscimmo a convincere il Direttore Generale del MIUR che scavalcò la politica e li istituì con decreto direttoriale, affidando la formazione alle università.

Non tutte però attivarono i corsi. Il mio pensiero va ai colleghi sardi, l’università isolana decise di non formare i colleghi in esubero che rimasero tagliati fuori, mi piange ancora il cuore per loro.

Tutti gli altri invece iniziarono un percorso di formazione severo e faticoso, fecero i conti con discipline nuove, furono formati da dottori in neuropsichiatria infantile, appresero di intelligenza emotiva, impararono ad approfondire il concetto di inclusione etc.

Ottenuta la specializzazione, molti scelsero di trasferirsi sul sostegno, altri di continuare ad insegnare sulla propria disciplina.

Io per anni sono stato distaccato su un prgetto provinciale, mi sono occupato di scuole biellesi in rete, poi dopo due anni decisi di provare questa esperienza trasferendomi sul posto di sostegno, ebbi il mio primo caso da seguire e fu un successo, ma di pari passo, mai domo, ho cercato di continuare la battaglia del riconoscimento economico al pari dei miei colleghi laureati, le mansioni sono identiche, la specializzazione è la stessa.

Iniziai come al solito a sensibilizzare i sindacati con scarsissimi risultati, la politica con altrettanto scarsi risultati, ed infine inizai a rompere le scatole ad un mio caro amico, l’avvocato Rinaldi, fra i massimi esperti in Italia di Diritto Scolastico. Studiammo tutte le possibili soluzioni e come impostare la battaglia legale, valutando i pro ma anche i contro che erano tanti.

Molti prima di noi avevano perso, imparammo dai loro errori e trovata la strategia che a nostro avviso era vincente abbiamo iniziato ad informare i colleghi, prima gli amici, quelli più vicini, poi gli altri. Ebbene il 2 marzo 2021 abbiamo visto il concretizzarsi della nostra azione.

Le due prime sentenze in Piemonte faranno giurisprudenza e condannano il ministero a riconoscere l’equiparazione economica fra docente di sostegno diplomato e docente di sostegno laureato.

Due nostri colleghi saranno risarciti, ma sono già calendarizzate moltissime altre udienze in Piemonte, in Lombardia e  in tante altre regioni italiane. E’ il vero riscatto per gli ITP, riscatto che la categoria merita perchè per anni ha subito una discriminazione palese e spesso vergognosa.

p.s.: non rileggo, dunque perdonate gli eventuali errori.

 

 

Liborio Butera:
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