La granita siciliana è diversa dalle granite del resto di Italia. In Sicilia, infatti, si dai tempi della “grattatella” era consuetudine fare la colazione al mattino con un bicchiere di granita e del pane, a volte anche caldo. La granita era tassativamente di limone.
Con il tempo, e garzie alla fantasia dei catanesi, la granita si è arricchita di gusti diversi. La granita di gelsi, dopo la classica di limone, ad esempio resta la più gettonata. La servono anche con la panna e devo dire che il connubio è perfetto.
Quella di mandorla e quella al pistacchio poi sono le mie preferite. Chi mi segue su facebook sa bene che ho talmente rotto con le granite che alla fine questa mia insistenza ha pagato.
Le granite di Cattolica Eraclea hanno raggiunto l’eccellenza
Mio compare Giosy, titolare del bar Relax, può confermarvi quante volte gli ho rotto le scatole affinchè si adoperasse a preparare le granite, ebbene quest’anno è stata una graditissima sorpresa.
La granita al pistacchio e quella alla mandorla prodotte dal Bar Relax non hanno nulla da invidiare alle “sorelle catanesi”, anzi, in alcuni casi, quella al pistacchio li supera anche, raggiungendo l’eccellenza.
L’altra cosa gradita è che le serve accompagnate con il pane, nel pieno rispetto della tradizione siciliana. In cosa deve migliorare? In una sola cosa: le brioche (a brioscia vuota) va servita tiepida. Nel catanese lo fanno sempre, qualche istante nel microonde basta per renderla più soffice e più gustosa, degustata poi con la granita fredda vi assicuro che il palato ne gode poichè oltre al gusto sprigiona gli odori. Provatela!
La preparazione delle granite è ben più semplice e meno costosa della preparazione dei gelati. Gli ingredienti base sono la frutta fresca di stagione, lo zucchero e l’acqua.
Capite bene che la granita dunque può essere preparata in tutti i gusti: alla pesca in tempo di pesche, ai fichi, ai gelsi bianchi e rossi, alla mandorla, al pistacchio, all’arancia etc.