Le parole di Bussetti hanno deluso i docenti del Sud
Le parole del ministro Bussetti, che poi lui stesso in un comunicato ha dichiarato di essere state decontestualizzate, hanno aperto uno squarcio nei docenti del Sud. Facendo sprofondare nella delusione chi negli ultimi mesi aveva riposto la propria fiducia in Salvini.
Quelli – fra questi molti docenti – che speravano in una Lega finalmente nazionale e non più Lega Nord che portasse un po’ di Nord al Sud e un po’ di Sud al Nord nella speranza di unire questo meraviglioso Paese, restano fra i più amareggiati.
Traditi dalle promesse, traditi dal senso di quelle parole rivolte proprio ai docenti del Sud, quei docenti che insegnano in realtà difficili dove manca l’essenziale e per essenziale intendo anche i banchi o la carta igienica.
Ma loro, e la scuola che ha visitato ne è un esempio, ci mettono l’anima e la professionalità. Loro entrano in classi numerose e ogni giorno devono mettercela tutta per interessare quei ragazzi che si sentono abbandonati non solo dalla Lega, ma da uno Stato che sempre più spesso in passato si è girato dall’altra parte.
Motivare studenti che nella migliore delle ipotesi sanno che completati gli studi saranno costretti a prepararsi la valigia e lasciare la loro terra, i loro amici, le loro famiglie per cercare un’opportunità, non è per niente facile. Si fa una fatica doppia, forse tripla. A che serve studiare se poi non trovo lavoro? E’ il lite-motiv che quotidianamente vivono proprio quei docenti che per lei si “devono impegnare forte”, “si devono impegnare di più”.
Mi creda signor ministro, queste parole hanno spezzato i cuori dei docenti del Sud ma anche di quei ragazzi che speravano che la Lega portasse un po’ di Nord, inteso come lavoro, al Sud. I loro i cuori, non i miei perchè sapevo già. Si sono sentiti traditi da quel sogno e soprattutto da una persona dall’aspetto buono che nelle apparizioni pubbliche ha sempre mostrato equilibrio.
Quello sguardo, quel livore nel pronunciare quelle frasi mi hanno lasciato di sasso, mi hanno deluso. Tutti quei docenti, me compreso, ci siamo ritrovati davanti un militante della Lega Nord quella della prima ora, quella dei meridionali che non hanno voglia di lavorare e nullafacenti che non si impegnano.
Ma non perdo la speranza, sono consapevole che il meraviglioso Sud ne verrà fuori con orgoglio. Ha solo bisogno di una politica più attenta a quelle realtà così difficili e che valorizzi tutto il bello che c’è, comprese quelle intelligenze che per forza di cose sono costrette a lasciare quelle terre per arricchirne altre e fra queste molte terre del Nord.