In TV non si fa altro che parlare di reddito di cittadinanza e come era facilmente prevedibile sono tutti contrari. Convintamente contrari. Hanno definito i poveri come strani figuri abituati a stare comodamente seduti sul divano, magari su un bel sofà in pelle di quelli morbidi che ti accolgono comodamente.
I poveri, i 5 milioni di poveri, hanno divani comodissimi sui quali sprofondare e io non lo sapevo. In questi anni di povertà ne hanno fatto di conquiste, ci voleva il politico idiota di turno, abituato a 15 mila euro al mese, a farmene accorgere, e con lui il conduttore di uno dei tanti dei tolk show che in questi mesi ha indirizzato la comunicazione contro il reddito di cittadinanza, quindi contro quei 5 milioni di poveri che a loro dire sono comodamente seduti su morbidissimi sofà di extra lusso.
Io non ne avevo dubbi, sapevo che sarebbe andata così, i poveri sono poveri e tali devono restare, sono considerati fascia debole, invisibili e quindi senza difesa. Diventano visibili solo quando servono per essere scagliati contro la politica di questo o di quell’altro governo, poi basta, se ne ritornato comodamente seduti su quel sofà, morbido e di pelle pregiata, magari sorseggiando un buon prosecco e mangiando qualche tartina al caviale.
Quindi perchè dare loro il reddito di cittadinanza?
Il reddito di cittadinanza forse è meglio utilizzarlo per tagliare il cuneo fiscale così si rilancia l’economia, si ma quale economia? La solita? Quella che negli ultimi anni ha fatto svuotare intere cittadine del Sud Italia? E non è che tutto questo parlare è proprio per non dare un po’ di aiuti a quelle aree del nostro Paese?
Io inizio a chiedermelo e mi spiace che sia l’unico a farlo.
I parlamentari del M5S forse non possono dirlo in TV perchè farebbero uno sgarbo all’alleato leghista che – stranamente – adesso ha smesso di prendersela pubblicamente (sottolineo pubblicamente) con il terùn, il cittadino del Sud, perchè, altrimenti, col piffero che avrebbe il 40% del consenso attuale. Meglio trovare un altro nemico, l’uomo nero, il migrante…
Il reddito di cittadinanza serve e sarà utile
Poi ci sono quelli che dicono che il reddito di cittadinanza non andrà al Nord, ma solo al Sud, come se le Caritas del Nord non fossero affollate di poveri, provate a farvi un giro per rendervene conto. Provate a chiedere ai volontari per capire che sempre più persone si rivolgono alla Caritas per chiedere aiuto e un pasto caldo.
Sono poveri, gli stessi poveri del Sud, perchè la povertà non ha né colore e né appartenenza geografica. Un povero è povero e basta. Un povero è debole e non è rappresentato da nessuno. Un tempo c’erano i partiti di sinistra che si sforzavano di dargli voce, ma poi si sono evoluti anche loro. Hanno iniziato ad interessarsi di banche, di economia, di salotti, allontanandosi sempre di più da quei poveri e dal Paese reale, basta ascoltarli nei tolk show: il leit motiv è no al reddito di cittadinanza, quindi no ai poveri, il succo è questo.
Qualcuno ogni tanto viene pure a commentare sulla mia bacheca Facebook e come era prevedibile si scaglia anche lui contro il reddito di cittadinanza, o, se preferite, assegno sociale o ancora aiuto per le fasce più deboli, dimostrando che si si è evoluto anche lui, ma ancora forse non se ne è reso conto.
Quando scrivono e commentano e attaccano quel sussidio, il mio pensiero va sempre a quel povero seduto comodamente su un morbido sofà, di pelle pregiata e con uno spumantino in mano.