La nuova legge di bilancio 2019, in fase di approvazione, riformerà in maniera definitiva il reclutamento dei futuri docenti.
Da quanto si apprende dagli organi di stampa, per partecipare al concorso del 2019 non sarà più necessaria l’abilitazione all’insegnamento, ma occorrerà la laurea (titolo di studio) e 24 crediti in materie pedagogiche.
Viene dunque cestinato il reclutamento voluto da Renzi che prevedeva 3 anni di FIT ed altre diavolerie tradotte in soldoni significavano altre spese e tirocinio nelle scuole con stipendio di circa 500 Euro mensili.
Reclutamento degli ITP
Il ritorno al passato dovrebbe tagliare tutte le spese e i sacrifici ai quali sono stati chiamati i precari in questi anni, costretti a spendere una barca di soldi per i vari TFA e corsi di perfezionamento.
Questi meccanismi finalmente andranno in pensione, tuttavia da nessuna parte si fa mensione agli ITP (Insegnanti Tecnico Pratici) Non si capisce se anche per questa tipologia di insegnanti sarà necessario solo il titolo di studio che da accesso alla tabella B o se sarà necessario integrare altro. Suppongo che i CFU necessari saranno richiesti anche agli aspiranti docenti di laboratorio, così come la certificazione di una lingua straniera.
Ma la cosa ancora più importante è che anche per gli ITP siano banditi i concorsi per il loro reclutamento.
Se tutto ciò diverrà legge, il nuovo sistema non solo metterà fine alle spese enormi per ottenere l’abilitazione, metterà fine, a mio parere, anche alla sequela di ricorsi che in questi anni hanno segnato la scuola.
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Non penso che ci sarà una fine alle spese da sostenere... I 24 crediti come si ottengono? Corsi universitari gratis? La certificazione di una lingua straniera gratis? Ad oggi non la regala nessuno!