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Agricoltura consapevole: continua a suscitare interesse l’intervista al produttore di arance di Cattolica Eraclea

Sto ricevendo diverse e-mail di utenti interessati a questa nuova “filosofia” chiamata agricoltura consapevole che sempre più si sta facendo strada fra i giovani imprenditori agricoli.

Non si tratta di agricoltura biologica, questo va precisato subito. L‘agricoltura consapevole non esclude i trattamenti fitosanitari, li riduce al minimo e li usa solo ed esclusivamente se sono strettamente necessari e comunque i parassiti sono combattuti attraverso l’integrazione di pratiche naturali che li combattono in egual misura garantendo un prodotto finale genuino e di qualità.

I frutti dell’agricoltura consapevole costano di più?

Il raccolto di chi pratica l’agricoltura consapevole ha una perdita maggiore rispetto a chi invece usa i trattamenti fitosanitari, spesso la pezzatura finale non è uguale, ma il sapore e la genuinità compensano il resto.

Va inoltre precisato che l’abuso di trattamenti fitosanitari finiscono per inquinare l’ambiente e di conseguenza la salute di chi vive quell’ambiente in particolare colpisce la salute dell’agricoltore che ne fa uso, visto che è il primo ad antrarci in contatto.

I giovani agricoltori più istruiti questo lo hanno capito e da un po’ di tempo stanno modificando la maniera di produrre anche al costo di rimetterci in quantitativi.

L’agricoltura consapevole può essere una nuova rinascita per Cattolica Eraclea

Il territorio di Cattolica Eraclea è particolarmente vocato e pronto per appropriarsi di questa pratica: è collinare, i terreni sono particolarmente ricchi, è ventilato e territori si affacciano sul mare e anche sono bagnati dal fiume Platani, occorre solo modificare la mentalità di chi produce e al contempo sarebbe necessario che molti agricolturi consapevoli che adottano tale pratica in maniera inconsapevole (scusate il gioco di parole) iniziassero a prenderne coscienza e a fare squadra.

Ad alcuni di loro consiglio di iniziare ad adottare la pratica del sovescio.

Intanto sulla mia tavola non mi faccio mai mancare le arance, le mandorle, l’olio extravergine di oliva e tutte le altre prelibatezze frutto di quel territorio.

 

Liborio Butera:
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