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Qual è il modo giusto per degustare il vino?

Come imparare a degustare il vino senza essere per forza un sommelier

Il vino per molti è una filosofia di vita. Imparare a riconoscerlo e ad abbinarlo ai piatti, diciamocelo, oltre a “fare fighi” permette al palato di apprezzare al meglio ciò che stiamo mangiando.

Negli ultimi anni, complice la televisione, l’enogastronomia è diventata una moda dalla quale è difficile esimersi. Sempre più spesso nei ristoranti si vedono girare calici e poi nasi che affondano per cogliere i vari  profumi del nettare degli dei. Chissà però se tutti riescono a distinguerli.

Esiste un modo per degustare il vino senza passare da un corso per sommelier?

Probabilmente no, ma esistono delle regole di base che tuttavia permettono di impare a conoscerlo.

Alcune di queste regole base riportate poi in una scheda di facile comprensione le ha redatte il famoso sommelier campione del mondo Luca Gardini, che ho avuto il piacere di conoscere e di intervistare a Castelbuono nel 2011 in occasione del Blues & wine Soul Festival.

Secondo Luca Gardini vi è una scala di valori da seguire per valutare il vino che si divide in tre categorie sintetizzate da tre smile: sorridente, normale e non mi piace.

Cosa occorre apprezzare dunque quando si ha in mano un calice di vino?

 

  • La faccia del vino

Per valutarla occorre osservarlo, qui ovviamente entrano in gioco gli occhi che devono apprezzarela luminosità, la trasparenza/profondità e la densità.

  • Pulizia del profumi

Per apprezzare la pulizia dei profumi entra in gioco l’olfatto (il naso). Gardini suggerisce che non è necessario roteare il bicchiere poichè un buon vino a bicchiere fermo esprime le caratteristiche che si distinguono in floreale, fruttato, speziato, aromatico, erbaceo, etereo ecc.

  • Qualità dei sapori

Qui ovviamente entra in gioco la bocca, ma non è esluso il naso. Cosa bisogna apprezzare? Bisogna individuare la sapidità, la tannicità ovvero il senso di astringenza che si avverte sul finale del sorso.

  • Personalità del vino

La personalità del vino si apprezza con la testa ed è suddivisa in carattere, unicità e stile, è patrimonio di ogni etichetta.

  • Forza emozionale

La forza emozionale si misura con il cuore. E’ – secondo Gardini – l’ultimo parametro da valutare. La forza emozionale del vinoo e la propensione alla condivisione, che un vino è in grado di trasmettere.

Liborio Butera: