Facciamoci del bene con un buon panino con la mortadella
Chi non ricorda il profumo della mortadella? A me, ad esempio, rimanda all’infanzia, quando da bambino, prima di andare a scuola, andavo do “zu Cola”, titolare del panificio di Piazza Botteghelle, quartiere Sant’Antonio Abate a Cattolica Eraclea, a comprare il panino appena sfornato. Il profumo del pane caldo era inebriante, avvolgente si mangiava da solo… pochi metri più sotto c’era a “putìa” da “zia Margherita” (le persone più grandi per noi piccini erano tutte zie o zio, era una forma di rispetto) da lei compravo la mortadella.
Mortadella profumatissima appena affettata e farcita con il pistacchio, un odore… Mia mamma poi pensava a tagliare in due il panino e a condirlo, lo avvolgeva in un tovagliolo di stoffa e lo riponeva nello zainetto. Lo caricavo sulle spalle e andavo a scuola, allora si andava a piedi. Lungo la strada si incontravano altri bambini, si faceva gruppo.
Le persone più grandi che abitavano lungo il percorso in qualche maniera ci proteggevano, noi piccini ci sentivamo al sicuro. E’ il bello di nascere in un piccolo paesino dove ci si conosce tutti.
Giunti a scuola, si attendeva con impazienza la ricreazione per aprire quel fagottino e aggredire a morsi quel panino ancora profumato e croccante, perchè allora la farina era eslusivamente di semola di grano duro e il grano era coltivato dai contadini locali, non vi dico che spettacolo indescrivibile, il sapore era avvolgente.
Siamo cresciuti sani e pieni di vita e portare il panino da casa non era uno scandalo, non è mai morto nessuno, anzi. Oggi nelle scuole invece si sta combattendo una guerra per poter portare il panino a scuola, altri tempi, ma soprattutto altri panini, sic!
Rituffandomi in questi ricordi e immaginandomi i profumi che hanno caratterizzato la mia infanzia ho deciso, ieri, di prepararmi un bel panino con la mortadella (bologna o mortazza, fate voi…), l’ho fatta affettare al momento, niente vaschette già confezionate, non ho preso quella al pistacchio, chissà perchè, ne ho scelta comunque una IGT, il profumo era sempre quello, inebriante.
Ho scelto di sposarla con la mozzarella pugliese IGT che ho poi affettato da mé, il pane ahimè, non era quello do “Zu Cola”, proprio no, non gli somigliava per niente, ma a compensare il sapore ci hanno pensato mortadella e mozzarella, loro si di ottima qualità e credo sia l’unico abbinamento possibile, almeno secondo i miei gusti.
Il risultato è nella foto, l’esperimento va ripetuto più spesso 🙂