I film di Checco Zalone fanno ridere, punto! E’ questo il vero successo del comico pugliese. A quanto pare però riesce a scomodare anche intellettuali, politici, ben pensanti, filosofi e anche nulla facenti. Ammesso e concesso che gli intellettuali, politici, ben pensanti abbiano realmente qualcosa da fare. Probabilmente no, altrimenti impiegherebbero il loro tempo e le loro risorse a tracciare le linee per una ripresa culturale, economica e sociale di questo Paese, sempre più alla deriva. Ma loro si occupano di Zalone, i politici addirittura se lo contendono, c’è chi sostiene che sia di destra, chi invece di sinistra. E’ un comico, aggiungo io. Appunto! Confermerà chi legge questo post e – continuando – affermerà: la politica fa ridere da decenni e continua a farlo senza soluzione di continuità, forse, a questo punto, Zalone è persino migliore, almeno i suoi film fanno anche guadagnare, i politici no: fanno debiti che noi tutti poi dobbiamo pagare.
Tutto questo gran chiacchierare non solo sta facendo un gran bene al Checco nazionale, ma gli sta permettendo di fare persino il gradasso prendendoli in giro, e fa bene, eccome se fa bene. Addirittura, una sera la nota trasmissione “Virus”, in onda su Rai 2, condotta da Porro, gli ha dedicato un’intera puntata. Ha invitato un fine pensatore come Camillo Langone, giornalista de il Foglio, che per bocciare il successo di Zalone se l’è presa addirittura con le code da sostenere ai botteghini per entrare in sala, lasciando intendere che quelle code erano il “gregge” italiano disposto a immani sacrifici pur di vedere l’opera cinematografica del pugliese. Poi ha iniziato a sciorinare altre teorie, ma francamente su di me hanno avuto un effetto soporifero devastante. Il risultato? Mi sono addormentato con la tivvù accesa, francamente non mi era mai successo con un film di Zalone.