Ingiustizie italiane e precari ridotti alla fame. Un docente precario multato non ha i soldi per pagare la multa poiché il MIUR (lo Stato) non gli ha ancora pagato i mesi di lavoro, tuttavia viene multato dalle forze dell’Ordine per una lieve infrazione al Codice della strada e questi gli comunicano che se non paga entro 5 giorni, dovrà pagare 168 Euro. Lui affida a Facebook il suo sfogo e fa verbalizzare…
Oggi in Italia succede anche questo.
Oggi prendo una contravvenzione, su cui si poteva anche chiudere un occhio. Mi viene chiesto di pagare entro 5 giorni altrimenti la multa sale a 168 euro. Non avendo soldi, perché ancora non ho percepito lo stipendio, inizio un dialogo con le forze dell’ordine che fanno orecchie da mercante. Faccio allora scrivere questo sul verbale:
“Sono un docente precario, regolarmente in servizio, che nonostante si rechi tutti i giorni al lavoro ancora non ha percepito dal MIUR lo stipendio relativo ai mesi per cui ho prestato servizio.” …Chiedendo pertanto che mi venga applicata la riduzione della multa, con la possibilità di pagarla allo stesso importo ridotto relativo ai 5 giorni, come da verbale, fino a quando lo Stato non pagherà i miei stipendi. La richiesta mi viene respinta e mi si invita a ricorrere al Giudice di Pace (che mi costerebbe altre 42 euro solo per aprire la pratica)
Grazie Stato, grazie MIUR. Noi dobbiamo sempre pagare, ma a noi docenti chi ci prende in considerazione? Nonostante le denunce fatte al Ministero della Pubblica Istruzione, Lo Stato continua a essere deficitario, ma continua a pretendere che la legge, che lui stesso non rispetta, venga rispettata.