Un giretto ad EXPO 2015? Val la pena anche se…
EXPO 2015 è costato 8 mld di Euro, proprio quegli 8 mld tagliati all’Istruzione con la cosiddetta riforma Gelmini. EXPO dovrebbe dare lustro all’Italia e forse ci riuscirà. Chi, infatti, è andato a fare un giro alla mega area destinata alla kermesse avrà notato che gli stranieri presenti sono persino di più degli stessi italiani. Sarà perchè 30 Euro sono troppe? O perché un’arancina siciliana al burro viene venduta alla modica cifra di 6 Euro e una bottiglietta d’acqua da 1/2 litro a 2,50 Euro? Anche. Per non parlare poi del costo del parcheggio. Un’altra cosa che indigna parecchio è vedere quel povero albero “morto” (che documento con la foto allegata). Morto forse a causa della recente siccità o forse perchè qualcuno si è scordato di “abbeverarlo”, peccato! Con tutte le spese sostenute dalla collettività almeno queste cosette non dovrebbero vedersi.
Tuttavia un giretto va fatto lo stesso, forse è meglio alle 19:00 quando il costo del biglietto scende a 5 Euro, sicuramente non si riuscirà a visitare tutti gli stand, ma poco importa, alcuni sono davvero insignificanti. I più gettonati sono i soliti: Italia, Brasile, Emirati Arabi, Spagna… per entrare bisogna fare parecchia fila, dunque ricordatevi di portare con voi una bella dose di pazienza.
Le degustazioni poi costano e molte cose che vi servono probabilmente sono state scongelate al momento. Ma di cose belle da vedere ce ne sono, questa piccola premessa era per prepararvi alla visita, ovviamente tralascio tutto l’aspetto commerciale e la presenza di alcuni marchi che con lo spirito dell’iniziativa hanno ben poco da spartire, ma di questo ne hanno già parlato altri molto più bravi di me.
Invece mi ha fatto piacere notare che era presente il “tenerume”, lo aveva in bella mostra, in un mega orto sospeso, Slow Food, anni fa consigliavo ai miei concittadini di Cattolica Eraclea di valorizzarlo, ma fu fiato sprecato, lo stanno facendo altri. Bello, anzi, bellissimo lo spettacolo offerto dall’Albero della Vita. Un gioco di luci, acqua, colori e fuochi d’artificio che valgono il biglietto, ma EXPO non doveva essere cibo? Boh… forse.