L’atto di forza operato dal governo Renzi è sotto gli occhi di tutti, nemmeno Berlusconi-Brunetta-Tremonti si erano spinti a tanto. Un atto di forza che è stato comunicato come “l’assunzione di 100 mila precari”, ma chi lavora nella scuola sa che così non è. Il vero pericolo che allarma lavoratori, sindacati ma anche parte della società civile, sono le deleghe in bianco al governo per riformare alcuni pilastri della scuola. Prima di addentrarmi nella dettaglio, mi preme chiarire cosa significa delega in bianco: il governo potrà riformare la scuola attraverso decreti emessi dall’Esecutivo senza passare dal Parlamento. Gli stessi senatori che hanno votato la fiducia a cosiddetto maxiemendamento probabilmente non lo hanno nemmeno capito, se invece sapevano è persino più grave perchè si sono privati di partecipare alla discussione parlamentare per una riforma che riguarda tutti, compresi i loro figli e nipoti. Ma tanto… loro potranno ricorrere sempre all’istruzione privata che per l’occasione sarà aiutata attraverso sgravi fiscali a carico anche di quei contribuenti che invece non potranno permettersela. La scuola statale sarà sempre più in prima linea e dovrà accogliere tutti (un po’ come accade già negli U.S.A) gli altri potranno ricorrere all’istruzione privata nella quale non tutti però potranno andare.
Ma andiamo all’argomento più spinoso: le deleghe.
Sarà materia del governo riformare unilateralmente il sistema integrato di educazione e di istruzione 0-6 anni. Insomma cambierà il sistema che vede i nidi comunali che saranno inglobati dall’istruzione statale, una riforma per certi versi epocale che sarà emanata tramite decreto senza nessuna discussione parlamentare, mi verrebbe da dire: la chiamavano democrazia.
Sarà riformato il Testo unico della scuola, ovvero il Testo che contiene tutte le norme che riguardano la scuola, sarà riformato anch’esso senza nessun confronto parlamentare.
La valutazione degli insegnanti sarà decisa unilateralmente, così come la riforma dell’abilitazione all’insegnamento, il diritto allo studio (avete presente cos’è il diritto allo studio, vero? Il diritto che avete avuto voi e i vostri figli di andare a scuola) e cosa ben più grave il sostegno, argomento quest’ultimo che riguarda l’iclusione degli allievi diversamente abili nelle scuola. Su questo punto vi invito a leggere ciò che scriveva la Fondazione Agneli qualche anno fa. Sarà una riforma che farà discutere molto che che in un Paese democratico dovrebbe essere decisa dal Parlamento, non sarà così per l’Italia. Basterà un bimbominkia qualsiasi per modificare tutto con un atto di forza operato dal governo. E’ l’Italia bellezza e tutti sembrano girarsi dall’altra parte, così come avvenne con la riforma Fornero, peccato che poi fu una doccia fredda per l’intero Paese, ce ne siamo tutti accorti a giochi già fatti.
Sempre ad opera solo ed esclusiva del governo, saranno riformati gli organi collegiali, ovvero il governo della scuola per intenderci. Può bastarvi per indignarvi? Un cittadino italiano dovrebbe almeno indignarsi, ma come dicevo prima siamo in Italia e da tempo i media ci hanno educati alla divisione, gli insegnanti fannulloni potranno essere messi al rogo, peccato che proprio quegli insegnanti formano i vostri figli e contribuiscono alla formazione del Paese e di conseguenza alla crescita economica, ma tanto chissenefrega, io faccio l’imprenditore è giusto che il resto sia raso al suolo.