Ventidue Maggio Duemilaquindici. Nasce il Coordinamento del Personale Educativo Friuli Venezia Giulia.
E sono luci a nord-est. S’insinuano tra le fessure di un’esistenza tremante. Troppo spesso ignorata, quasi sempre sottaciuta. S’insinuano. Tra occhi e volti di chi, per un tempo che pare eterno, è stato condannato all’oblio. E in quegli occhi, su quei volti risplendono con la stessa impetuosa bellezza del fiore che, bucando la neve, si fa spazio in superficie e preannuncia l’arrivo di una nuova Primavera. Nascita e rinascita. Sono questi gli imperativi categorici per gli educatori dei convitti e degli educandati statali di Udine, Cividale del Friuli, Pozzuolo e Tarvisio che, con un’autoconvocazione, hanno dato vita ad un nuovo organismo. Forte della professionalità, delle competenze e della responsabilità di ciascuno, il Coordinamento Personale Educativo Fvg si fa promotore e portavoce delle istanze e delle rivendicazioni di un’intera categoria -abilitata ad educare nelle istituzioni educative statali mediante concorso pubblico bandito dal Miur- sia in ambito locale che nazionale. La necessità di dar vita ad un unico soggetto di raccordo su base regionale nasce dalla comune volontà di agire nell’interesse della nostra categoria, ancora una volta dimenticata, se non ignorata, da una riforma del sistema scolastico nazionale che ci riserva solo silenzi.
Colposi e dolosi. Perché mette in pericolo quella qualità educativa così faticosamente raggiunta negli anni dalle istituzioni scolastiche a cui siamo onorati di appartenere e in cui quotidianamente diamo prova delle nostre capacità e abilità formative e che ci viene riconosciuta con la stima, il rispetto e la fiducia di centinaia e centinaia di famiglie in tutt’Italia. Questo Governo che, tra errori di comunicazione e omissioni di contenuto, sale in cattedra a presentare la sua scuola definendola spudoratamente buona, viene smascherato nei suoi fini illeciti allorquando, paventando una rivoluzione da compiersi sotto la bandiera della meritocrazia, della qualità e della professionalità, ignora che tali risultati siano stati già raggiunti da moltissime istituzioni educative statali su tutto il territorio nazionale. Prova ne è il continuo e costante aumento dell’utenza, a cui, ancora una volta, il Ministero risponde con tagli lineari al personale educativo.
Cosa giusta e buona, allora, è riconoscere il merito di queste istituzioni procedendo allo sblocco degli organici e mostrando, in tal modo, un reale interesse per la qualità della Formazione e dell’Educazione in Italia.
D’altra parte, sul territorio Friulano, il Ministero dell’Istruzione sembra assente, nel momento in cui consente a taluni dirigenti scolastici l’assunzione di decisioni quantomeno discutibili. Valgano come esempio i fatti del Convitto statale “Lazzaro” di Tarvisio annesso all’Istituto Bachmann ove, a fronte di un aumento di convittori e convittrici, non potendosi garantire l’espletamento dei servizi educativi da parte del personale competente, causa blocco degli organici, vengono reclutati dalla Dirigenza figure esterne facenti funzioni di personale educativo che, pur tuttavia, non risultano abilitati all’esercizio di questa professione. Ed è senza dubbio singolare l’invito ad “arrangiarsi” che viene fornito, come risposta, dall’Ufficio Scolastico Regionale del Friuli Venezia Giulia. Di fronte all’incapacità di offrire strumenti e risorse adeguate alle istituzioni educative statali e al personale competente che qui è deputato a svolgere le sue funzioni, è allora doveroso adottare misure adeguate che sopperiscano all’attuale disinteresse del Governo Nazionale, del Ministero competente in materia e delle istituzioni pubbliche territoriali.
Anna Maria Corvino